Confindustria dice sì a Nardella «Più impresa e meno rendita»
L’impegno di Bigazzi: faremo pressioni sui grandi proprietari perché taglino il costo degli affitti
Marzio Fatucchi
È un’apertura su tutti i fronti quella di Confindustria Firenze alle sollecitazioni che il sindaco Dario Nardella ha affidato al forum con il Corriere Fiorentino . A partire da quella moral suasion che il sindaco ha chiesto agli industriali fiorentini nei confronti dei loro soci o colleghi dei «grandi fondi e delle aziende» che detengono molti immobili, soprattutto in centro, e che non sembrano intenzionati ad abbassare gli affitti né ai residenti né alle imprese. «Noi siamo d’accordo col sindaco e ci attiveremo per fare squadra e far capire che questo è un problema terribile per Firenze» dice il numero uno di via Valfonda Maurizio Bigazzi, chiamato in causa direttamente da Nardella.
«Ho letto con molta attenzione, concordo con le sue analisi — parte Bigazzi commentando le parole del sindaco — La crisi non sarà né breve né avrà una soluzione semplice: il Paese avrà bisogno di tempo e la nostra economia metropolitana pure. Da imprenditore so che non esistono risposte semplici: per problemi complessi, occorrono risposte complesse ma concrete. Non esistono formule magiche».
La debolezza della nostra ripartenza, anche a Firenze, non può stupire, prosegue il presidente di Confindustria: «Noi partiamo da una crescita bassa, che ci portiamo da anni passati. Firenze, e la Toscana, crescevano al di sotto delle potenzialità reali. E poi è arrivato questo evento imprevedibile» che, come uno stress test, ha messo in luce tutte le debolezze di un territorio, in modo sistemico.
Per riprendersi, Bigazzi rilancia quel «mix di industria, servizi e turismo» condiviso da Nardella: «Il sindaco — prosegue l’imprenditore — mi pare abbia convenuto su questo punto: più impresa e meno rendita. Sarà il mio mantra, quello della mia presidenza. Occorre avere maggiore attrattività per le nuove imprese». Ma anche nuovi eventi: per questo Bigazzi sottolinea il successo «dell’impresa, nostra associata, Mugello circuit (di proprietà della Ferrari, ndr ). Perché l’arrivo del Gp di Formula 1 in Toscana è importantissimo, darà un’immagine internazionale di Firenze nel mondo. Come imprenditori siamo felicissimi». Ma non basta.
«Primo punto, il reshoring : occorre cioè riportare nel nostro territorio settori e pezzi di filiera delocalizzati negli anni all’estero per avere vantaggi competitivi. Anche noi dobbiamo cambiare, dobbiamo ritornare a produrre tutto per chiudere, completare le nostre filiere. È fondamentale: lo ha dimostrato l’emergenza, con la difficoltà di reperire presidi di sicurezza o materiale e macchine sanitarie nei momenti più bui». Nel frattempo però c’è da fare i conti col presente, soprattutto col turismo che non tornerà a breve ai livelli del 2019. Solo dodici mesi fa qualunque richiesta di affitto trovava risposta positiva, con alti margini di profitto. Oggi il costo degli affitti, per le imprese ricettive, della ristorazione e del commercio, sono invece impensabili, soprattutto in centro. Nardella chiede di sollecitare soprattutto i grandi gruppi immobiliari ad abbassare gli affitti: «Noi — risponde Bigazzi — siamo d’accordo col sindaco e ci attiveremo. Per far capire ai proprietari degli spazi immobiliari che è importante anche per loro rinunciare ad un pezzo dei loro profitti perché il mondo è cambiato. Meglio rinunciare a un pezzo di profitto oggi che avere un vuoto per la città domani: se le imprese non reggono, è peggio anche per loro. Cercheremo di convincere imprenditori e proprietari perché rinuncino a parte dei loro affitti».