La richiesta da parte di bar e ristoranti è in crescita del 30% rispetto al 2020 Palazzo Vecchio annuncia: “ Più controlli e sanzioni a chi viola le norme”
di Ernesto Ferrara
L’invasione degli ultra- tavolini. Anche più del 2020: se l’anno scorso, nel primo anno dell’emergenza Covid, furono 960 le richieste di bar e ristoranti di tirare fuori tavoli e sedie, quest’anno siamo già a 1.200. Confermate praticamente tutte le pratiche passate più altre 260. E il bando è ancora aperto, fino alla fine di maggio. Con decine di strade nuove coinvolte, da Gavinana a Novoli al centro e un’ottantina di progetti speciali, che prevedono cioè chiusure e pedonalizzazioni serali, di cui 30 autorizzati e 50 ancora sub iudice. Significa, a fare una stima per difetto, che in questo momento nelle strade fiorentine ci sono già qualcosa come 5 mila tavolini oltre a quelli delle pedane esistenti. Più 30% rispetto al primo anno, un boom che testimonia anche un fenomeno di costume, probabilmente destinato a segnare anche i prossimi anni.
Solo che siccome ogni medaglia ha due facce, fioccano anche le proteste. Non solo per i posti auto “ usurpati” ma anche per il colpo d’occhio. E Palazzo Vecchio corre ai ripari: il modello dei tavoli in strada senza pedane e senza dehors piace molto al sindaco Nardella e potrebbe persino restare, almeno in alcune zone della città, come misura strutturale, anche se con un canone (adesso è gratis) e regole più severe; ma intanto scattano verifiche per sanzionare chi sgarra già ora. Chi mette più tavoli del dovuto, chi non lascia almeno un metro per il passaggio sul marciapiede, chi circonda i tavoli di siepi e aiuole alte due metri. Già da oggi via ad una campagna straordinaria di controlli da parte dei vigili, inizialmente solo informativa, poi con sanzioni per chi viola le norme. E ora che la stagione degli aperitivi e delle cene en plein air sta per entrare nel vivo con un timido ritorno del turismo i locali sono avvertiti.
Palazzo Vecchio è consapevole che ci siano tanti furbetti. Chi mette i tavoli troppo vicini, chi li addobba alla meno peggio, incurante di qualsiasi decenza urbana, chi addirittura distorce le regole e usa dehors e interni, attualmente off limits. L’assessore allo sviluppo economico Federico Gianassi segue il progetto insieme agli uffici dell’annona e all’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti, che segue il fronte parcheggi ( al Carmine piano sosta straordinario). Ogni settimana una commissione ad hoc si riunisce per esaminare le nuove domande, che arrivano da ogni quartiere. Quest’anno si può fare anche domanda di mettere ombrelloni, purchè marroni o beige e senza pubblicità. «C’è chi le regole le rispetta e chi no. Io in via delle Oche i tavolini fuori li posso mettere solo la sera perchè abbiamo un progetto speciale con la chiusura della strada, ma di giorno no. Solo oggi (ieri ndr) ho rifiutato 40 chiamate. Eppure vedo ristoratori che mettono le persone a sedere nei dehors che sarebbero vietati. Oppure altri che fanno mangiare le persone al chiuso ma all’uscio con le porte aperte. Chi controlla? » chiede Fabio Ciofi, ristoratore patron dell’osteria delle Oche. « Sono certo che gli imprenditori sapranno dimostrare responsabilità » ritiene Alessandro Sorani, Confartigianato. Il Comune ha un giudizio positivo delle cose per ora: è una misura d’emergenza ma è anche ritenuta una valida forma di tutela del lavoro e di rilancio dell’economia garantendo la sicurezza e riducendo gli assembramenti molesti. Basta vedere come sono andate le cose in Santo Spirito, rivendicano dal Comune. Ma la bellezza deve restare un valore, si aggiunge. « Per questo faremo una selezione del progetto più carino e chi vince avrà al suolo pubblico gratis nel 2022. Serve un incentivo a lavorare su bellezza. No a cose brutte, si a cose carine» annuncia l’assessore Gianassi. « La speranza è che da giugno i locali riaprano anche al chiuso » , invoca Lapo Cantini di Confesercenti