Annuncio della Regione: Calamai va alla direzione generale. Il governatore: «La voglio io».
Giulio Gori
La selezione pubblica non è ancora scaduta ma il posto è già assegnato. Il caso riguarda la Regione che ieri annuncia che Monica Calamai, dg uscente di Careggi, è «destinata» a diventare direttore dell’assessorato alla salute, malgrado non siano ancora scaduti i termini dell’avviso di selezione pubblica per candidarsi proprio per quella poltrona. Tutto parte lo scorso dicembre, quando l’assessore alla salute Stefania Saccardi, annuncia di voler promuovere Calamai a suo braccio destro. Nello scacchiere della sanità parte così un effetto domino, che porta la ex direttrice in assessorato Monica Piovi a spostarsi ad Estar e Niccolò Pestelli da Estar a direttore della programmazione dell’Asl Sud. Manca ancora la pedina fondamentale, il nuovo dg di Careggi: negli ultimi giorni i petali della margherita cadono uno a uno. E ieri, alle 12.59, la Regione dà notizia dell’accordo con il Rettore dell’Università, Luigi Dei, per la nomina nei prossimi giorni di Rocco Donato Damone a nuovo direttore generale di Careggi. Damone, 62 anni, è direttore della programmazione dell’Asl Centro, la figura che lavora all’integrazione tra l’Asl e Careggi. Damone, recita la nota, «subentrerà a Monica Calamai, destinata, a breve, a ricoprire il ruolo di direttore della Direzione diritti di cittadinanza e coesione sociale della Regione».
Ma ieri pomeriggio Il Tirreno lancia un campanello d’allarme, che trova conferma negli atti pubblicati sul sito della Regione: il 29 dicembre scorso viene pubblicato un «avviso di selezione pubblica per titoli per il conferimento dell’incarico a tempo determinato di direttore della direzione diritto e coesione sociale della giunta regionale», proprio il ruolo cui Calamai è ora «destinata». E nell’allegato si spiega che «coloro che sono interessati possono presentare la propria candidatura con relativo curriculum entro 15 giorni a decorrere dal giorno di pubblicazione del presente avviso». In altre parole, i termini per presentare la candidatura scadono il 17 gennaio, ma dal 5 gennaio c’è già una persona destinata a quel ruolo, Calamai. In realtà la nomina poteva essere presa su base fiduciaria, l’avviso di selezione non sarebbe stato obbligatorio. Ma perché allora è stato fatto? L’assessore Saccardi non risponde al telefono. Lo fa invece alle 17.27 Monica Calamai, che al momento è ancora dg di Careggi in carica. Lei però si sfila: «Ti passo il presidente che è qui». Enrico Rossi parte in quarta: «Io ho intenzione avvalendomi delle mie prerogative di nominare, come già tutti sanno, la dottoressa Calamai al posto della dottoressa Piovi alla direzione del dipartimento. Nel frattempo ritengo anche sia giusto pubblicare un avviso, non un bando, né un concorso, per vedere se ci sono altre soluzioni. Aspetterò metà gennaio, la scadenza dell’avviso: se ci saranno altre proposte le valuterò, altrimenti procederò alla nomina della dottoressa Calamai». Per essere ancora più chiaro, Rossi ribadisce: «Io dichiaro che la mia volontà al momento è di procedere alla nomina della dottoressa Calamai. Ma faccio un avviso pubblico per vedere se ci sono altre proposte che siano competitive con la dottoressa Calamai, in modo da poter decidere del tutto autonomamente e sulla base della mia discrezionalità». Saccardi (che ieri non ha risposto né a telefonate né a sms), dopo due anni e mezzo di autonomia, si ritrova con un Rossi ridiventato interventista: sembra di rivedere il governatore decisionista della scorsa legislatura, quando si avvaleva di assessori tecnici come Daniela Scaramuccia e Luigi Marroni. Così, Rossi, forse accortosi di aver ignorato il ruolo di Saccardi, corregge il tiro: «È intenzione mia, e non da oggi anche dell’assessore, che la dottoressa Calamai possa andare a dare un contributo alla direzione dell’assessorato».