ROMA – Il proprietario del Chelsea, l’oligarca russo Roman Abramovich, e i negoziatori di pace in rappresentanza dell’Ucraina hanno manifestato sintomi di un sospetto avvelenamento dopo un incontro a Kiev all’inizio di questo mese, nell’ambito delle trattative di pace per risolvere il conflitto dopo l’invasione della Russia. A riferirlo è il Wall Street Journal, secondo cui i coinvolti avrebbero manifestato sintomi come occhi arrossati, lacrimazione costante e dolorosa, desquamazione della pelle del viso e delle mani.
LA CONFERMA DEL PORTAVOCE DELL’OLIGARCA RUSSO
Roman Abramovich, patron del Chelsea, avrebbe manifestato sintomi sospetti ricollegabili a un avvelenamento: lo ha riferito uno dei suoi portavoce, ipotizzando che il presunto avvelenamento si sarebbe verificato a Kiev il 3 e il 4 marzo scorsi, prendendo parte a dei negoziati di pace a Kiev. Anche altri due membri dei colloqui avrebbero manifestato gli stessi sintomi.
Il primo a dare la notizia è stato il Wall Street Journal, secondo cui gli autori del gesto potrebbero essere alcuni membri di fazioni russe fedeli alla “linea dura” e contrari ai negoziati. Abramovich è uno degli oligarchi russi colpiti dalle sanzioni imposte dal Regno Unito all’indomani dell’aggressione russa all’Ucraina.