Vaccini, un colpo al piano toscano, ma la Regione: noi andiamo avanti

«I telefoni squillano di continuo, uno chiama per dire che non cambia niente, che si può stare tranquilli, un altro per dire che invece è saltato tutto… Non ci si capisce più nulla». In Regione, c’è chi confessa ore di consulti, pareri, dubbi, certezze granitiche che crollano dopo un minuto, esultanze che si alternano a momenti di disperazione: ieri è stata la giornata campale della legge sui vaccini obbligatori. All’ora di pranzo, arriva il parere del Garante sulla Privacy, che sembra disintegrare il piano toscano per bypassare il sistema delle certificazioni (che vuole evitare a quasi mezzo milione di genitori di dover far la coda alle Asl per ritirare i documenti). Ma dopo ore di suspense, l’assessore regionale alla salute, Stefania Saccardi, annuncia di aver trovato la soluzione e che tutto resterà come era stato deciso il 24 agosto: in Toscana, i genitori dei bambini in regola con i vaccini non dovranno preoccuparsi di niente. O quasi…

La Toscana, una settimana fa, aveva varato un piano per evitare le code per i certificati: le scuole comunicano alle Asl gli elenchi delle classi, le Asl fanno le verifiche, convocano i genitori dei bimbi che risultano non coperti, propongono un piano di recupero dei vaccini e alla fine comunicano alle scuole chi non è in regola. Un modo per anticipare quel che la legge impone a partire dal 2019. Ma, su richiesta della Regione, delle tre Asl e dell’Ufficio scolastico regionali, il Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, viene chiamato a chiarire se questo percorso violi la privacy dei bambini. E ieri, il Garante dà il via libera ai tutti i passaggi «toscani» tranne l’ultimo: le Asl non possono comunicare alle scuole lo stato vaccinale di un bambino senza violarne la privacy. C’è una via d’uscita: cambiare i regolamenti regionali, poi chiedere una deroga al Garante. Impossibile, con l’inizio delle scuole tra pochi giorni: per modificare i regolamenti e ottenere il via libera potrebbe non bastare un anno. Così, la speranza diventa il governo, che potrebbe sanare tutto. La circolare dei ministeri della salute e dell’istruzione arriva ieri pomeriggio: nessuno spiraglio per la Toscana, dal 12 settembre i bambini senza certificato vaccinale (o autocertificazione) non potranno entrare in nidi e materne. Unica concessione, un giorno di comporto: termine ultimo per presentare le autocertificazioni è l’11 settembre; non più il 10, da Roma ora si accorgono che cadeva di domenica.

«La comunicazione del Garante non cambia nulla», dice tranquillo Stefano Desideri, dg dell’Asl Sud Est, «la situazione non è chiara», spiega Emanuele Gori, dg dell’Asl Centro. Il vice sindaco di Firenze Cristina Giachi prima parla di «grande soddisfazione», poi ammette che «forse abbiamo un problema», mentre il direttore dell’ufficio scolastico regionale, Domenico Petruzzo, non si scompone: «Ne discuteremo lunedì». Nel tardo pomeriggio è Saccardi a dettare la linea: avanti tutta. Come? Le Asl, anziché segnalare alla scuola che un bimbo non è vaccinato, segnaleranno alla scuola che un bimbo non in regola con la legge sui vaccini. «Così non trattiamo dati sensibili e potremo evitare di dover fare migliaia di certificati», dice l’assessore. «Sono convinta che così rispetteremo le norme sulla privacy e non ci saranno intoppi — aggiunge — Se invece dovesse arrivare un no da Roma, sarebbe un problema. A quel punto, lanceremmo un appello ai genitori affinché scrivano le autocertificazioni e le consegnino ad asili e materne entro l’11 settembre». Per le scuole dell’obbligo invece, ci sarà tempo fino al 31 ottobre. In caso di veto da parte del Garante, le tre Asl dovrebbero emettere quasi mezzo milione di certificati. E al momento non c’è la certezza che si possa riuscire a spedirli per posta, è più probabile che i genitori debbano fare la coda alle Asl.

Ma la Toscana insiste sulla propria strada. Lunedì ci sarà un nuovo vertice organizzativo, tra Regione, Asl e Ufficio scolastico. Le Asl invieranno gli elenchi di chi non è in regola alle scuole; ma visto che le anagrafi vaccinali non sono complete, i genitori dei bimbi in regola ma che risultano non vaccinati (una minoranza) dovranno fare l’autocertificazione. Le tensioni tuttavia non mancano a causa del mancato soccorso da parte del governo: «La nuova circolare tradisce una visione delle cose molto burocratica», dice Saccardi. «Il governo è sordo alle esigenze delle Regioni — tuona Giachi — Ma in Toscana abbiamo trovato una soluzione di buon senso, per venire incontro alle famiglie: la legge è sacrosanta, ma dovevamo avere più tempo. L’obiettivo è vaccinare i bambini, non cacciarli da scuola».

G. G.

 

 

  • Sabato 2 Settembre, 2017
  • CORRIERE FIORENTINO