michele bocci
Dentro e fuori dall’ospedale per tutta la notte, tra bottiglie di vodka, insulti, verbali, aggressioni. Le ore tra venerdì e ieri offrono un’ottima sintesi di parte delle difficoltà del lavoro degli operatori del pronto soccorso di Santa Maria Nuova, e spesso anche di quei pazienti che stanno in attesa. Un uomo è stato visto quattro volte da medici e infermieri dell’emergenza, che alla fine erano stravolti.
Il primo accesso avviene alle 2 di sabato. Due ambulanze portano un paziente incosciente, che quindi non è stato in grado di dire come si chiama. Medici e infermieri di Santa Maria Nuova però non hanno bisogno di documenti. Lo conoscono bene perché altre volte è finito da loro. Basta uno sguardo per capire di chi si tratta, e iniziare a temere problemi. In realtà, intanto, l’uomo è vigile e « in evidente stato di alterazione psicofisica ». Addirittura stringe tra le mani 1 bottiglia di vodka, con la quale minaccia chi si avvicina. Non si sa perché chi lo ha soccorso non gliela abbia levata. Ci pensano gli operatori del pronto soccorso a “disarmarlo”. L’uomo esce con le le sue gambe dal dipartimento di emergenza ma probabilmente rimane in zona. Dopo un’ora, infatti, rientra e cerca di aggredire il personale sanitario e lo minaccia. Vengono così chiamati i carabinieri. Non possono fare molto, l’uomo non ha commesso reati e se ne va.
Dopo alcune ore si ripete la stessa scena. Sono le 6.30 e ancora una volta un’ambulanza del 118, con il medico a bordo, lo porta a Santa Maria Nuova. Quando si aprono le porte automatiche del pronto soccorso medici e infermieri non credono ai loro occhi. Ancora lui. Questa volta ci sono anche i carabinieri, perché l’uomo è stato trovato in strada in stato di agitazione ma anche aggressivo e minaccioso. Il medico di guardia lo visita di nuovo e, come raccontano dal pronto soccorso « dopo circa mezz’ora di urla, minacce e offese viene condotto dalle forze dell’ordine fuori » . Visto però che non è in stato di fermo, resta nel piazzale di Santa Maria Nuova e, a questo punto è prevedibile, torna dentro dopo 20 minuti, sempre con lo stesso atteggiamento. « Un incubo senza fine » , dicono sfiniti i lavoratori della struttura sanitaria.
Praticamente l’ospedale del centro è diventato un luogo non solo di cura ma anche dove vengono portate persone per problemi di ordine pubblico, cosa che non piace agli operatori e nemmeno ai sindacati. «Forse è il caso di sostituire le guardie giurate interne con un servizio di security privato come quelli presenti in altri pronto soccorso » , dicono i lavoratori . La Cgil aggiunge: « Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un costante aumento del numero delle aggressioni causate da pazienti in stato di ebrezza alcolica o sotto l’effetto di altre sostanze psicotiche, che provocano problematiche di ordine pubblico. Il paziente è poi abbandonato in struttura, senza che sia previsto nessun tipo di sorveglianza al momento del risveglio, fase molto delicata del trattamento in cui spesso il paziente scatena rabbia e aggressività nei confronti degli operatori » . La Cgil chiede che venga attivato un osservatorio «fra istituzioni deputate all’ordine pubblico, Asl, 118, forze sociali e ordini professionali al fine di elaborare procedure d’intervento e di gestione comuni nei casi dei pazienti agitati e aggressivi » . Riguardo a Santa Maria Nuova, si chiede anche di ripensare la disposizione dei locali del dipartimento di emergenza anche tenedo conto della sicurezza degli operatori e dei pazienti.