Blitz in 224 istituti. Il ministro Grillo: cucine da incubo
Roma Uno spettacolo inaudito quello che i carabinieri dei Nas si sono trovati di fronte durante i controlli nelle mense di scuole pubbliche e private. In cucina situazioni igieniche pietose, parassiti nella farina, roditori e insetti nei panini. In dispensa cibi scaduti e deteriorati. A maneggiare gli alimenti, operatori irregolari per requisiti sanitari e contrattuali.
I pasti erano destinati agli alunni di istituti di ogni ordine e grado che avrebbero mangiato robaccia nonostante il servizio fosse una voce di costo nelle rette. Senza differenze tra refezione organizzata all’interno dei plessi scolastici e quella affidata in appalto a società esterne.
«Un film dell’orrore», commenta il ministro della Salute Giulia Grillo, dal cui dicastero sono partite le richieste di verifica. Una mensa su tre non è in linea con la normativa, su 224 ispezioni eseguite da settembre ad oggi, sette le chiusure. Sanzioni pecuniarie per oltre 576mila euro, 14 violazioni penali, 15 denunciati e 67 segnalati. Due tonnellate di merce sequestrata tra pesce, carne, formaggi, frutta, verdura, olio e pane di provenienza equivoca. Gli alimenti erano privi di etichette di rintracciabilità. Fuori norma anche gli ambienti per la conservazione.
Il generale dei Nas Adelmo Lusi va nel dettaglio: «La maggioranza delle infrazioni è di tipo amministrativo, come la mancanza di sistemi di autocontrollo e prevenzione del rischio, carenze igieniche, cattiva conservazione. Ma anche reati di frode e inadempienze nelle pubbliche forniture. Le aziende di catering non rispettano i protocolli stabiliti al momento dell’assegnazione delle gare di appalto». Un esempio, non dei peggiori: al posto del parmigiano di marca indicato nel contratto, prodotti indefinibili, utilizzati a volte oltre la data di scadenza. I casi riguardano Pescara, Livorno, Taranto, Brindisi, Lecce, Roma. A rimetterci i piccoli consumatori, sul piano del gusto e della qualità, ma anche dal punto di vista nutritivo.
Il generale Vincelli
Il capo delle unità specializzate dell’Arma: «Casi in aumento nonostante i controlli»
I controlli andranno avanti. «Non accettiamo il menefreghismo di chi stipula contratti e poi fa il furbo se non peggio. Ci sono regole chiare e vanno rispettate. Hanno trovato cucine da incubo», dice Grillo, mamma da poco.
Il generale di divisione Claudio Vincelli, capo della divisione unità specializzate dell’Arma, tra le quali i Nas (al comando dei quali è stato per due anni), non è nuovo a queste scoperte: «Il fenomeno non si riduce malgrado i controlli continui. Ci è capitato di sanzionare strutture che a un anno di distanza hanno ripreso a commettere le stesse irregolarità. Ancora più grave la situazione nelle case di riposo per anziani: mentre a scuola i genitori esercitano sorveglianza, gli anziani spesso non ricevono visite dei familiari e non sono tutelati».
Il ministro dell’istruzione Marco Bussetti esorta a non lasciare questi reati impuniti: «La scoperta dei Nas è gravissima. Insisteremo con queste iniziative per garantire agli alunni un’alimentazione sicura».