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Il piano della mobilità

I sogni di De Mossi: metro leggerae people mover

A.T.

 

Siena Non ci sono vincoli, ma le ambizioni sì. L’amministrazione comunale si prepara a varare il nuovo piano sulla mobilità, che al fianco di progetti a misura di cittadino dispone interventi faraonici. «Si tratta di previsioni, ma senza obbligo di realizzazione — dice Francesco Michelotti, assessore all’urbanistica — però ci diamo un cronoprogramma e offriamo ai privati dei temi per ragionare». Il ritorno per chi vorrà investire, secondo il modello della perequazione urbanistica, non dovrà essere indifferente, perché ogni tappa della «rivoluzione» per Siena costerà tra i 15 e 35 milioni di euro. Quello che non manca sono le idee. Si va dalla metropolitana leggera (tra via Sardegna e Isola d’Arbia) alla galleria di un chilometro tra viale Sclavo e via di Pescaia; dal people mover per collegare la stazione con il centro alla risalita meccanizzata tra Pescaia e San Domenico. Opere da destinare alle prossime genera-zioni, mentre quelle attuali potrebbero contare su alcune agevolazioni sia a nord che a sud della città. Il piano triennale per i lavori pubblici prevede un fondo tra 30 e 40 milioni (sicura-mente ridotto dall’emergenza Covid) e la volontà è di terminare una serie di interventi entro il termine della legislatura per alleggerire il traffico cittadino. Tra questi, un miglioramento della viabilità nel tratto tra Pescaia e Cerchiaia e il collegamento diretto tra Fontebecci e strada Fiume in modo da bypassare l’entrata sull’Autopalio. L’altra previsione immediata è rendere ancora più efficiente il Tpl, utilizzando un sistema di navette per collegare i parcheggi scambiatori (saranno incrementati) con l’ospedale, la stazione e altri poli esterni al centro.

 

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