Sul convegno per lo stadio Franchi

Se analizziamo squisitamente le date in cui la normativa italiana è entrata in vigore, ci accorgiamo che questa amministrazione non si è accorta che la “Dacia Arena” ha avuto un processo di progettazione iniziato nel 2012, che i lavori sono  partiti nel 2014 e terminati il 17 gennaio 2016 con un costo complessivo di circa 30 milioni di euro. Quindi se le fasi progettuali e realizzative sono antecedenti alla normativa in vigore, perché dobbiamo imparare proprio da loro?

Inoltre data la problematica Anac-Udinese, scontro durissimo tra l’Autorità nazionale anticorruzione ed il club friuliano, perché non aspettare gli esiti definitivi? Perché  prendere per modello tutto quello che sembra luccicare?

Un ultimo esempio prima di giungere a delle conclusioni.

Da un’amministrazione che guarda di buon occhio Firenze, non capisco come non abbiano pensato ad interpellare i loro “amici” fiorentini dato che ormai da qualche anno lo Stadio Comunale è al centro delle discussioni. Eppure anche se non è in zona centrale, è comunque vincolato, è un’opera dell’architetto Pier Luigi Nervi che necessita di profondi adeguamenti. È sufficiente soffermarsi su come abbiano agito ed imparare dagli errori fatti altrui senza commetterli nuovamente.

È possibile notare dalla documentazione pubblica relativa al concorso internazionale di progettazione, la presenza della voce “ Modello BIM dello stadio “as-it-is” l’utilizzo di nuova tecnologia compatibile e richieste dalla normativa entrata in vigore nell’ultimo periodo.

Arrivando alle conclusioni per il tema generale e complessivo dello Stadio Artemio Franchi di Siena, senza le tecnologie opportune non sarà possibile ottenere dei risultati utili nel breve, medio e lungo termine dal punto di vista pratico-gestionale oltre che progettuale. Una lacuna che vede impreparati l’amministrazione, i dirigenti e i dipendenti preposti agli uffici tecnici.  Perché siamo arrivati a questo punto? Cosa non ha funzionato in questi anni? E allora perché non rapportarsi alle esperienze più avanzate che possono veramente costituire un “modello”? Perché non adoperare questi per una crescita professionale dei tecnici comunali?

Perché ad oggi non è mai stato proposto un concorso di idee o di progettazione?

Perché fin dai tempi del “Piccinato, Luchini Bottoni” e del “Secchi” eravamo all’avanguardia sull’urbanistica e ci copiavano da tutta Italia ed oggi siamo noi a copiare le esperienze obsolete dagli altri?

 

 

( riceviamo e pubblichiamo)

Stadio Friuli, lo scontro Anac-Udinese e i rischi della paralisi burocratica @sole24ore