Stazione: una realizzazione non prevista.

 

Il bel servizio di Susanna Guarino su piazza Rosselli e la stazione, apparso nel Correre di Siena, fa l’esatta fotografia di un problema che anche molti senesi hanno evidenziato. Ai tempi dell’amministrazione comunale da me guidata, un apposito concorso aveva previsto la realizzazione di un “edificio lineare”. Ebbene, doveva essere più piccolo e, appunto lineare, mentre per le scale mobili si ipotizzava un inserimento in un grande parco, disegnato da Roberto Burle Marx, fruibile dai viaggiatori e dai senesi, lungo il crinale della collina. Cosa ben diversa dall’attuale “bunker” di cemento che le contiene. Avevamo interessato uno studio inglese per verificare l’ipotesi dell’utilizzo di cristalli particolari per l’edificio, sui quali sarebbe stato possibile proiettare immagini. Trasparenza, leggerezza, suggestioni: su questi criteri si ipotizzava la realizzazione architettonica. E la piazza avrebbe dovuto essere uno spazio libero, dove tenere manifestazioni, concerti, avendo sullo sfondo il verde della collina e una quinta fatta di immagini. Tutto molto diverso da ciò che si vede adesso, comprese quelle fontane che hanno l’aspetto di immensi vuoti, dipinti all’interno. Evidentemente sono state progettate male, forse il calcare le ha subito bloccate. Mi associo al quadro negativo che emerge dal servizio della Guarino, sul quale bisognerà intervenire, ricordando che la realizzazione definitiva, molto lontana dalle ipotesi iniziali, sta in carico a un’altra amministrazione. Ricordo che tra i progettisti, il celebre architetto Piero Sartogo, a un certo punto uscì dal gruppo di lavoro proprio per il livello di modifiche che stravolgevano il progetto del concorso. Io stesso, insieme a Marco Falorni e Mario Ascheri, presentai un esposto alla Magistratura per segnalare le forzature che avevano portato ad alzare di un livello parte dell’edificio, a modificarne, quindi, le dimensioni e l’aspetto, oltre al rapporto fra pubblico e privato all’interno del costruito, fino al punto che è sotto gli occhi di tutti. Purtroppo, dalle buone idee e (credo) da buoni obiettivi e ipotesi di recupero architettonico e di sviluppo commerciale e di servizi, possono scaturire anche cattive realizzazioni. Certo, i cambi di amministrazione non aiutano a garantire una consequenzialità tra ciò che viene previsto e ciò che viene costruito. Tuttavia, il recupero architettonico e il miglioramento della viabilità nella zona della stazione sarà al centro del mio programma elettorale: un gruppo di lavoro, formato da tecnici di livello, sta già dando suggerimenti interessanti.

Pierluigi Piccini

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PROCURA DELLA REPUBBLICA DI SIENA

– ESPOSTO –

I sottoscritti:

PICCINI PIERLUIGI, nato a Roma il 10/11/1952, residente in Siena, via del Fosso n. 10, C.F. PCC PLG 52S10 H501G;

ASCHERI MARIO, nato a Ventimiglia il 7/2/1944, residente in Siena, via Giovanni Duprè n. 99, C.F. SCH MRA 44B07 L741J;

FALORNI MARCO, nato a Siena il 11/8/1956, residente in Siena, via Enea Ciacci n. 15, C.F. FLR MRC 56M11 I726E;

premesso

  • che con concessione edilizia n° 27496/SUAP del 22/1/2002, resa possibile dalla variante approvata con delibera di C.C. n° 106 del 27/3/2001 e con l’ulteriore convenzione stipulata con l’Amministrazione Comunale di Siena in data 20/12/2001, ha preso l’avvio un’opera architettonica ed edilizia di tale portata che cambierà gli equilibri di tutta la zona nord della città di Siena se non dell’intero centro urbano;
  • che l’impresa concessionaria in data 30/01/2007 con concessione edilizia n. 42752/SUAP 2007 ha ottenuto il permesso di costruire, con variante in corso d’opera alla concessione edilizia del 22/1/2002, n. 27496/SUAP, con procedura da verificare se in sintonia con le normative del vigente PRG;
  • che nel caso in cui ci si limiti ad una risistemazione più razionale ed armonica degli spazi interni è sufficiente procedere con una DIA, per cui la concessionaria il 19 marzo 2007 ha presentato ulteriore richiesta di modifiche con DIA, proprio per le sistemazioni interne;
  • che però, seguendo lo sviluppo dell’iter amministrativo dell’intero progetto, si deve notare che il Piano regolatore generale del Comune di Siena prevede                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        limiti sia di altezza, sia di superficie, limiti che è stato possibile superare solo con la introduzione della variante del 27/03/2001 proprio in ragione del fatto che la normativa consente le deroghe alle norme di piano solo utilizzando uno strumento amministrativo di pari importanza e che consenta il controllo della Comunità (leggi Consiglio Comunale) su modifiche significative svincolate dal contesto generale del massimo strumento urbanistico che deve regolare lo sviluppo degli insediamenti, sia abitativi che commerciali, che di servizio di una intera popolazione;
  • che come già detto la variante è consentita solo quando questa sia resa necessaria dal superiore interesse pubblico;
  • che la variante approvata, con delibera C.C. n°106 del 27/03/2001, aveva previsto un aumento di superfici e volume sulla colonna di edifici prospiciente la “torre di luce” della stazione ferroviaria progettata da Angiolo Mazzoni in ragione del fatto che la risalita verso l’antiporto, attraversando la proprietà di privati, doveva, in qualche modo, essere compensata nell’equilibrio generale dell’edificio;
  • che, oltre alle ragioni di cui sopra, detto aumento di superficie era stato valutato congruo, sia in considerazione di una razionale sistemazione dell’intera piazza, sia in considerazione del riequilibrio e linearità della facciata dell’intero edificio. In ogni caso, a prescindere da valutazioni estetiche, la procedura seguita correttamente era quella della variante nel superiore interesse pubblico, approvata con delibera C.C. del 27 marzo 2001 n. 106, con potere di deroga per interesse pubblico, ai sensi dell’art. 35 bis LRT 5/1995, ed il relativo schema di convenzione, sottoscritto poi in data 20/12/2001 dalle parti;
  • che, peraltro, nel valutare le tavole ed i disegni allegati alla concessione edilizia del 30/01/2007 (come variante in corso d’opera della concessione edilizia del 22/01/2002), e la DIA del 19 marzo 2007 della concessionaria emerge che, in realtà, non trattasi solo di sistemazioni interne, come recita la relazione tecnica, ma siamo in presenza di quelle che appaiono come sostanziali modifiche ed aumenti di superficie lorda secondo quanto di seguito si esplicita:
  1. l’accesso previsto al primo piano interrato per gli autobus del servizio pubblico è stato spostato al secondo interrato (cioè ad una quota di metri meno 5,85). Ciò comporta un ulteriore disagio per raggiungere la Stazione e la superficie della Piazza Rosselli;
  2. sono stati aboliti i percorsi di uso pubblico del primo e secondo piano per complessivi mq. 917 (cfr. tavole 35-36-37-38-39), previsti dalla convenzione stipulata in data 20 dicembre 2001;
  3. è stata aumentata la superficie lorda di calpestio di mq. 4.136 con una diversa distribuzione:

superficie commerciale pressoché invariata:     più mq. 1,00 da mq. 8.268 a mq. 8.269

servizi socio culturali:                             meno mq. 1.985,00 da mq. 2.487 a mq. 502,00

uffici di uso pubblico e università:       più mq. 3.116,00 da mq. 11.370 a mq. 14.486

piazze ed aree pubbliche:                     meno mq.     917,00 da mq. 3.573 a mq.   2.656

parcheggi:                                          più mq.   3.922,00 da mq. 21.896 a mq. 25.818

 

  1. eliminato l’ascensore panoramico per accedere alla copertura praticabile.

Per altro verso, esaminando le tavole e sezioni, si comprende che l’edificio, dalla parte dell’impianto di risalita (che già era stato alzato in variante a m. 16,10) diventa di quattro piani senza alcuna giustificazione di variante urbanistica e di interesse pubblico, come previsto dalle NTA del vigente PRG.

  • che è noto che la normativa edilizia prevede la necessità di procedere ad una vera e propria variante dello strumento urbanistico generale, tutte le volte che si debba mutare o alterare il contenuto delle superfici e volumi di un’opera solo quando sussista un superiore interesse pubblico;
  • che, in base alla normativa vigente, spetta al Consiglio Comunale approvare modifiche alla variante urbanistica e motivarne contestualmente l’interesse pubblico;
  • che la prevalente giurisprudenza in materia (per tutte, Cassazione penale, sezione VI, sentenza 20/3/2007 n° 11620) ha affermato il principio che il mancato rispetto degli strumenti urbanistici ben può costituire la base per l’addebito, in presenza di tutti i presupposti, della violazione della norma penale relativa all’abuso di ufficio, oltre a quello sulla normativa urbanistica.

Tutto ciò premesso, i sottoscritti, come sopra residenti e domiciliati, nelle loro qualità di Consiglieri Comunali e quindi di pubblici ufficiali, ai quali compete l’obbligo di segnalare all’Autorità competente le situazioni e/o i fatti che possano avere rilevanza penale o amministrativa, ai sensi di legge

ESPONGONO

i fatti di cui sopra alla S.V. per le verifiche del caso, e per accertare se nei fatti stessi si possano ravvisare circostanze penalmente apprezzabili, anche ai fini della eventuale adozione di interventi urgenti, in considerazione del fatto che i lavori sono in corso senza interruzione.

Si allega la documentazione richiamata, ai sottoscritti pervenuta a seguito di accesso agli atti.

Istanza ex art. 408 cpp.

Si chiede di essere avvisati nella non creduta ipotesi di richiesta di archiviazione.