Statuto, Siena Jazz rischia di stonare

Siena
L’atto martedì in Consiglio: si teme che vengano meno i requisiti richiesti dal ministero per l’alta formazione
di Cristina Belvedere
SIENA
Si preannuncia in salita la discussione nel Consiglio comunale di martedì prossimo del nuovo statuto di Siena Jazz, istituto di alta formazione artistica, musicale e coreutica legato al terzo settore. Secondo la bozza di regolamento che dovrebbe approdare lunedì in Commissione Affari generali, cambieranno i numeri nel consiglio d’amministrazione: vi farà il suo ingresso ufficiale la Regione con un proprio rappresentante, che affiancherà i 6 membri del Comune di Siena, un membro dell’Associazione Jazzistica Senese e un membro espressione della Provincia. A complicare la situazione sembrano essere le modifiche riguardanti la figura del direttore artistico, la cui nomina – contrariamente a prima – avverrà su designazione del sindaco dopo una fase di raccolta di candidature. Lo stesso sindaco avrà anche il potere di chiederne la revoca «su richiesta motivata». Al momento il ruolo è ricoperto da Franco Caroni, figura storica di Siena Jazz. Con queste modifiche allo statuto il direttore artistico, che è sempre stato un organo autonomo e dotato di rappresentanza legale come richiesto dal ministero dell’Università, verrebbe declassato. Di qui il timore che il ministero, a cui deve essere necessariamente comunicata ogni variazione del regolamento interno, possa ritenere non compatibile l’atto con i requisiti previsti per gli istituti di alta formazione. Se così fosse, si potrebbe materializzare la possibilità concreta di revoca dell’autorizzazione al rilascio dei titoli, nonché dello stesso accreditamento. Entrando nel dettaglio del bilancio di Siena Jazz, stando ai numeri del 2019 cioè pre Covid, le entrate sono state coperte per 650mila euro dalle iscrizioni dirette dei ragazzi che frequentano i corsi di alta formazione, 475mila euro li aveva messi l’amministrazione comunale, mentre la Regione ne aveva stanziati oltre 215mila. Nessun contributo invece da parte della Provincia. Tornando al Consiglio comunale di martedì, le opposizioni sono decise a dare battaglia sul nuovo statuto di Siena Jazz per evitare che si crei un altro contenzioso come quello in atto con l’istituto musicale ’Franci’, dove sarebbe a rischio la statalizzazione prevista il prossimo novembre, alla luce della revoca da parte del Comune di due locali concessi in comodato d’uso gratuito. La preoccupazione diffusa è che la città perda due poli di alta formazione musicale nel giro di pochi mesi. Per questo, già nel precedente Consiglio comunale era stato deciso di rinviare la pratica per esaminare meglio la situazione. Siena Jazz è un’istituzione culturale senza scopo di lucro, nata come associazione il 9 settembre 1977, ricostituitasi in un’associazione mista tra pubblico e privato il 20 novembre 1991. Nel 1995 ha ottenuto la personalità giuridica dalla Regione. Dalla sua nascita si è sempre impegnata per la valorizzazione, la diffusione e l’insegnamento della musica jazz e delle sue numerose derivazioni contemporanee di qualità. Nel 2011 10 novembre 2011 è stata la prima istituzione musicale non statale in Italia a essere autorizzata dal Miur al rilascio di titoli di Alta Formazione Artistica e Musicale per il conseguimento del Diploma accademico di primo livello in Basso elettrico, Batteria e percussioni Jazz, Canto jazz, Chitarra Jazz, Clarinetto Jazz, Contrabbasso Jazz, Pianoforte jazz, Sassofono jazz, Tromba Jazz, Trombone Jazz. Insomma, si tratta di una parte fondamentale del patrimonio culturale della città.
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