L’inchiesta di Siena
Accusato di stalking, capo dei vigili sospeso per un anno
Aldo Tani
siena Sospensione dai pubblici uffici per un anno e divieto di avvicinamento alle persone offese. Per il comandante della Polizia Municipale di Siena Cesare Rinaldi è stato un brusco risveglio. La Procura ha dato seguito all’inchiesta avviata qualche mese e ha adottato una serie di misure nei confronti dell’uomo, già indagato per atti persecutori. Lo stesso addebito è stato riservato alla moglie, che fa sempre parte del comando dei Vigili. La donna era rimasta fuori dalla prima tranche dell’indagine, coordinata dal pm Valentina Magnini, ma ieri, insieme al marito è stata accompagnata in caserma per la notifica dei verbali. Una serie di perquisizioni, oltre al sequestro di due computer e alcuni telefoni, era già avvenuta a giugno. La Procura aveva richiesto anche gli arresti domiciliari, ma il Gip li ha negati.
Rinaldi, che secondo i legali, Enrico e Lorenzo De Martino, «è stato abbastanza sorpreso dal susseguirsi degli eventi odierni, in pratica un fulmine a ciel sereno», ha accusato un lieve malore, che ha richiesto l’intervento dell’ambulanza. La vicenda è stata originata dalle denunce di una donna, che avrebbe raccontato agli inquirenti di essere stata vittima di stalking. A seguito di accertamenti, gli investigatori hanno ricollegato il numero dal quale partivano le telefonate e i messaggi al comandante dei vigili. Il sindaco Luigi De Mossi si era schierato in difesa dell’uomo. «Confermo la mia piena fiducia nei confronti di Cesare Rinaldi — aveva detto il primo cittadino —. Resta il mio totale appoggio, sia nei confronti della sua figura personale sia nei confronti del suo ruolo istituzionale quale comandante della polizia municipale», e non prese alcun provvedimento. Fino all’intervento della Procura.