Slot, nuova stretta della Regione.

Massimo Vanni
No alle aperture vicino a bancomat e “Compro oro”. Per i gestori delle sale corsi obbligatori di formazione
Slot machine, nuova stretta. La legge regionale che già vieta l’apertura di nuovi centri nel raggio di 500 metri da scuole, asili e luoghi di culto è in vigore dall’ottobre 2013. Adesso però ci si prepara ad introdurre nuove limitazioni e nuovi ostacoli per le sale che consentono vincite in denaro: niente centri scommesse e niente slot entro i 500 metri anche da bancomat e “ Compro oro”. Non solo, tutti i gestori dei centri gioco saranno obbligati a corsi di formazione e aggiornamento.
Ci sta lavorando da settimane la consigliera regionale di “ Articolo 1 — Mdp” Serena Spinelli, raccogliendo pareri e suggerimenti arrivati dalle Asl e dall’Anci, l’associazione dei Comuni. Le modifiche alla legge in vigore che introducono la stretta sono già sui banchi della commissione sociale e sanità del Consiglio regionale, di cui Spinelli fa parte. E già il prossimo 10 gennaio, secondo il calendario già stabilito, la commissione potrebbe dare il via libera definitivo alle nuove restrizioni per le slot.
« Non dobbiamo dimenticare che in questo Paese si sono bruciati nel 2016 qualcosa come 96 miliardi di euro. E credo sia giusto evitare esposizioni facili al gioco d’azzardo » , fa presente la consigliera Spinelli. « Si tratta di un fenomeno dilagante e dobbiamo intervenire almeno per le materie di competenza regionale » , aggiunge.
Fissare la distanza minima di 500 metri, « misurata in base al percorso pedonale più breve», si legge nel testo di legge, per bancomat, esercizi di mcompravendita di oggetti preziosi e “ Compro oro”, significa porre una limitazione ulteriore. Mentre con la formazione e l’obbligo dell’aggiornamento per tutti i gestori delle sale scommesse si introduce per la prima volta l’idea che aprire un centro gioco con vincite in denaro non è un’attività commerciale come le altre. Che i gestori possano e debbano avere un ruolo attivo nel contrasto al disturbo del gioco d’azzardo. Pagandosi di tasca propria la formazione.
« Servirebbe probabilmente una legge nazionale in grado di offrire strumenti di controllo più omogenei, senza contrapporre la tutela del cittadino alla liberà d’impresa commerciale » , sostiene la consigliera regionale di Mpd, lo stesso partito del governatore Enrico Rossi. Per il momento, però, il nuovo testo che potrebbe essere approvato nei primi giorni del nuovo anno, prevede anche nuove facoltà per i sindaci e per i Comuni. Se la legge oggi in vigore consente di « individuare luoghi sensibili nei quali non è ammessa l’apertura di centri scommesse e di spazi per il gioco con vincita in denaro», di vietare cioè le slot in quartieri giudicati socialmente a rischio, con le modifiche in discussione, su suggerimento dell’Anci, si consente adesso ai sindaci di considerare « luogo sensibile » la stessa esistenza di una sala gioco. In modo cioè da poter vietare l’ulteriore apertura di nuovi centri slot e scommesse entro i 500 metri di distanza.
Non è un caso che con l’introduzione di queste modifiche si ritenga di dover modificare anche il titolo stesso della legge. Quella del 2013 attualmente in vigore porta il nome di “legge sul gioco consapevole e la prevenzione della ludopatia”, adesso si vorrebbe una formulazione ben più larga. Anziché di “ ludopatia” si parla genericamente di « disturbo da gioco d’azzardo».
Fonte: La Repubblica, www.repubblica.it/

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