Carmignani punta alla guida dell’Ateneo, per ora ha un solo sfidante: voto a giugno
Aldo Tani
Siena Sonia Carmignani ha un avversario in più, la storia. Quella dell’università di Siena è lunga quasi otto secoli, ma mai una donna è stata in lizza per diventare rettore. «Prima o poi doveva succedere, ma preferirei si ponesse l’accento sulle mia qualità», taglia corto la docente di Diritto agrario, andando subito oltre. Cioè, alla sfida che la attende.
Anche perché, in barba a de Coubertin, non si accontenta di partecipare, ma punta decisa alla vittoria: «Conosco bene l’ateneo e negli ultimi anni ho avuto modo di lavorare in posizioni di vertice. Quindi ritengo di avere le caratteristiche per guidarlo», racconta la professoressa, che si è appena dimessa da pro rettrice.
L’ultimo di una serie di ruoli che l’ha vista nel tempo avere la delega alla didattica, al Santa Chiara Lab e all’accesso degli studenti con disabilità. In questa veste ha sviluppato quella che oggi rappresenta la sua idea di università. «Per me non si può prescindere dall’inclusione — afferma Carmignani — non parlo solo della parità di genere, ma anche delle persone con difficoltà, delle quali me ne sono occupata nel corso del mia carriera professionale. In più, c’è la necessità di aprirsi ancora più a studenti che arrivano da altri Paesi. L’università del futuro deve sviluppare questa caratteristica». La neocandidata è decisa poi a puntare sull’innovazione: «Non mi riferisco soltanto all’informatizzazione, ma a un’attualizzazione dell’ateneo, che possa portare benefici sia agli studenti che ai docenti». Il programma della candidatura sarà svelato nei prossimi giorni, ma non sembrerebbe caratterizzato da troppi elementi di rottura rispetto alla direzione impressa dall’attuale rettore, Francesco Frati.
Semmai Carmignani potrebbe rappresentare quell’elemento di novità rispetto alle logiche accademiche che contraddistinguono le elezioni dei rettori. «Mi sono candidata perché mi sento libera da condizionamenti — assicura — mi ha spinta solo l’amore per l’università e la passione che mi ha sempre guidato nel mio percorso professionale». Al momento, Carmignani ha di fronte un solo sfidante, Roberto Di Pietra, che ha dato la propria disponibilità a scendere in campo con una lettera rivolta a tutta la comunità accademica. Il direttore del dipartimento di Economia aziendale non sarà l’unico avversario però. Non è un mistero che Medicina ambisca dopo tanti anni a guidare di nuovo l’ateneo. L’ultima volta fu con Piero Tosi, rettore dal 1994 al 2006. Il nome più in voga è quello di Francesco Dotta, che ricopre l’incarico di delegato alla Sanità. Entrambi questi profili sarebbero sostenuti dall’ex rettore Angelo Riccaboni. Entro il 4 maggio dovrà essere decisa la data delle elezioni, che si dovrebbero tenere tra la fine di giugno e l’inizio di luglio.
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