Siena Jazz, si dimette il direttore artistico Caroni: “Con il nuovo statuto non saremo più istituto d’alta formazione”

“Rassegno le mie dimissioni con effetto immediato dall’associazione, con richiesta urgente di nomina di nuovo direttore artistico al quale effettuare le consegne”. La lettera mandata da Franco Caroni, ormai ex-direttore artistico del Siena Jazz, apre un nuovo fronte nella diatriba tra Comune e gran parte del Polo museale senese.

Caroni ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Dopo esserne stato il fondatore(del Siena Jazz ndr.) ed averla guidata per più di quarant’anni portandola a livelli internazionali, contavo di portare a termine il mio mandato fino alla scadenza naturale del 22 aprile 2022, e mai avrei pensato di chiudere in tal modo, anzi ero certo che la chiusura avrebbe dovuto essere di diversa modalità, semmai con un ringraziamento. Così non si è voluto fare, inspiegabilmente come ho già detto, visto che mi sembrava di avere dei buoni rapporti con il Sindaco, almeno così è stato fino all’ultimo colloquio personale. Cosa è successo dopo e chi è intervenuto non mi è dato di sapere”.

La scelta di Caroni arriva dopo il voto del consiglio comunale odierno che modifica lo statuto della scuola musicale. L’atto, per Caroni, “sembra far emergere una volontà esplicita dell’amministrazione di accentrare ogni decisione in merito alla gestione dell’associazione così come evidenziato dall’emarginazione della figura del direttore artistico e dall’introduzione di norme transitorie di gestione della nomina del Presidente ad esclusivo appannaggio del sindaco del Comune”, scrive.

“Moltissimi amici mi chiedono di non cedere ai contenuti di questo nuovo statuto, considerando questo atto come il desiderio finale di emarginare il mio ruolo da parte dell’amministrazione comunale continua Caroni aggiungendo che “il problema non debba limitarsi alla mia presenza” quanto invece alla “la legalità/legittimità di quello che è stato scritto nello statuto e soprattutto il pericolo collegato all’inserimento di modifiche non in linea con quanto obbligatoriamente richiesto dallo Stato per le istituzioni AFAM – spiega-. Il Ministero, infatti, ritiene indispensabile che il Direttore artistico/didattico sia un organo dell’istituzione per poter concedere e/o permettere di mantenere l’autorizzazione a rilasciare titoli di livello universitario, aventi valore legale, come previsto dai Conservatori di stato in quanto istituzioni di Alta Formazione Artistica e Musicale. Degradare il Direttore artistico a semplice strumento è una modifica rischiosa con ogni conseguenza negativa ai fini del mantenimento in capo a Siena Jazz dell’accreditamento istituzionale quale istituzione AFAM”.

Per Caroni la modifica dello statuto “con l’avallo del Presidente in carica che ad oggi non ha mosso rilievo alcuno, mi induce ad ipotizzare di essere diventato persona non più gradita e che, in ogni caso, non gode più della fiducia della maggioranza del consiglio direttivo il cui silenzio/assenso è veramente significativo della loro volontà”.

Dita puntate poi sul consiglio direttivo, “Certamente chi ha collaborato con il Comune a elaborare il testo della bozza evidentemente non ha la minima conoscenza, se non per sentito dire, delle leggi, dei decreti e delle circolari che regolano la materia e soprattutto l’entrata e la permanenza di un’istituzione non statale all’interno dell’alta formazione artistica e musicale (AFAM). Con l’approvazione delle clausole inserite nello statuto si mina seriamente il mantenimento dell’accreditamento istituzionale dell’associazione presso l’AFAM. Occorre fare chiarezza e soprattutto avere delle spiegazioni/motivazioni di quanto accaduto soprattutto dal Consiglio direttivo dell’associazione”.

 

 

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