“Invitiamo il Sindaco di Siena a comunicare al Ministro Franceschini che la città ringrazia ma rinuncia al titolo di “Siena Capitale della Cultura italiana 2015″ poiché deve dedicare i propri sforzi a trovare una soluzione per Siena Biotech, per l’Enoteca Italiana e per tutti quegli esercenti che sono in difficoltà a proseguire la propria attività produttiva”. Così l’inizio di un intervento del Coordinamento provinciale di Siena di Forza Italia.
L’ultimo effetto di una gestione politica, con la quale il Partito Democratico ha affossato la città è l’annuncio che la Fondazione MPS non potrà più garantire finanziamenti a uno dei “progetti propri”: Siena Biotech, un ‘fiore all’occhiello’ – così è stato venduto nel passato – della ricerca scientifica d’avanguardia.
Noi vorremmo che chi amministra la città, si occupasse dei posti di lavoro che si perdono, delle difficoltà economiche delle quali sempre più senesi soffrono e a causa delle quali non arrivano a fine mese con le proprie risorse. Invece di volare sopra la città, un bravo amministratore deve stare con i piedi sulle “lastre”, con le orecchie attente e con il cuore pronto! Gli annunci, gli slogan, gli interessi di partito, fanno parte di una politica vecchia e antistorica che rigettiamo.
Dovremmo gioire per un’attività che apre o che riprende a camminare con le proprie forze, dovremmo parteggiare per la nostra Banca affinché torni a percorrere strade tranquille per la propria redditività. Gioiamo per una strada riaperta dopo una frana, gioiamo per aver finalmente potato degli alberi che danneggiano le proprietà dei cittadini; gioiamo per l’innalzamento dei livelli occupazionali. Dovremmo essere soddisfatti per essere stati al servizio dei cittadini e non per altro.
Alle problematiche che affliggono il territorio e soprattutto le persone del territorio – continua l’intervento di Forza Italia -, occorre rispondere con efficacia e con celerità, chiamando le sinergie istituzionali che tali casi richiedono.
Pertanto, invitiamo il Sindaco, il Presidente della Provincia e il Governatore della Toscana (tutti dello stesso PD), Governatore che tanto si era speso sull’interesse di questa società così da annoverarla di interesse regionale, ad agire per tutelare i livelli occupazionali e per salvaguardare la ricerca scientifica e il proprio indotto nel nostro territorio.
Chiediamo al Sindaco di Siena e al Presidente della Provincia di farsi promotori, unitamente agli altri designanti i membri della Fondazione, (il Rettore dell’Università degli Studi di Siena, Sua Eccellenza l’Arcivescovo di Siena, il Presidente della Camera di Commercio dell’Industria e dell’Artigianato e Agricoltura, il Presidente della Consulta Provinciale del Volontariato e il Rettore dell’Università per Stranieri), per chiedere se la crisi di Siena Biotech nasce negli ultimi anni al fine di prospettarne un salvataggio con uno sforzo collettivo.
Oppure, capire se, come dicevamo noi negli anni passati, Siena Biotech è stato solo un centro di costo, con molti milioni di euro annui di rimessa, cifre affatto sostenibili.
Con gli oltre cento cinquanta milioni di euro andati al vento, potevano essere creati, anche per gli stessi dipendenti, nuovi posti di lavoro, solidi e su attività economicamente valide”.