Se il consenso giustifica tutto.

C’è un video che tormenta gli investigatori, l’unico che mostra il ponte Morandi nel momento del crollo. Da quelle immagini, spiega Gianluca Di Feo, parte “un’inchiesta dai confini potenzialmente illimitati, con la prospettiva di trasformarsi nel più grande atto di accusa sulla gestione delle opere pubbliche nel nostro Paese”. Del resto, scrive Fabio Tonacci, il 12 ottobre 2017 il Consiglio di amministrazione di Autostrade per l’Italia votò e approvò un progetto “zoppo”. Il piano da 26 milioni di euro, per la ristrutturazione delle pile 9 (quella venuta giù il 14 agosto scorso) e 10 del ponte Morandi, mancava infatti della consulenza tecnica sulla tenuta dei tiranti, chiesta al Politecnico di Milano.

Dei soldi della Lega e della decisione del tribunale di Genova sul sequestro dei beni intestati al Carroccio ci parla Claudio Tito, secondo cui c’è un elemento di sovversivismo nelle parole con cui il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha accolto la sentenza appellandosi al popolo (“Gli italiani stanno con me”): “Come se il consenso potesse giustificare qualsiasi nefandezza. Come se le regole del diritto non esistessero. Come se la basilare separazione dei poteri di ogni democrazia non valesse più in questa ipotetica Terza Repubblica”.

L’approfondimento di salute, infine, è dedicato ai vaccini e alla spiegazione di cosa cambia dopo l’ultima giravolta della maggioranza, con domande e risposte articolate da Michele Bocci. L’inviato Giampaolo Visetti completa il quadro portandoci in viaggio negli asili alternativi, dove non vengono richiesti certificati e c’è totale libertà di scelta, vengono presi d’assalto dai no vax: “Qui nessuno si ammala”, dicono i genitori.