Scuola, è dietrofront “Se c’è un positivo quarantena per tutti”

Via il protocollo anti-Dad: troppo rischi. Pattuglie miste per i controlli sui bus Figliuolo assegna gli obiettivi alle Regioni: a dicembre 400 mila dosi al giorno
di Michele Bocci e Alessandra Ziniti
Stop al protocollo sulla scuola, che prevede di non mettere più in quarantena un’intera classe quando c’è un solo caso, e quindi ritorno della Dad più vicino. L’aumento dei contagi, cresciuti del 25% nell’ultima settimana, e i timori legati alla variante Omicron suggeriscono cautela e ministero e Regioni pensano di bloccare una novità introdotta solo poche settimane fa. E dal 6 dicembre gli studenti, e tutti coloro che prenderanno i mezzi pubblici, rischieranno una multa salatissima se saliranno sull’autobus senza Green Pass: da 600 a mille euro. I furbetti del biglietto potranno trovarsi di fronte poliziotti, carabinieri, finanzieri, agenti di polizia locale. Che, dal 6 dicembre, chiederanno biglietto e Green Pass. È la strada individuata nel vertice convocato al Viminale dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese con i prefetti e i questori per predisporre i servizi di controllo dell’obbligo di Green Pass sui mezzi di trasporto e nei locali pubblici. «Agiremo con responsabilità ma anche con la necessaria fermezza, effettuando controlli più serrati sulla certificazione verde con particolare attenzione alle aree e alle fasce orarie di maggiore afflusso di persone», dice Lamorgese.
Ieri si è svolto un incontro tra ministero della Salute e Regioni per discutere delle strategie di testing e di tracciamento da adottare per intercettare subito i contagi provocati dalla nuova variante Omicron. Ma nel corso dell’incontro si è anche parlato della scuola. Le amministrazioni locali hanno segnalato il problema dello screening con i test salivari, che vengono fatti da settembre in un campione di scuole. Un’attività che serve ad intercettare casi asintomatici ma impegna personale prezioso che, in questo momento, potrebbe essere più utile nel lavoro su tamponi e quarantene. Alcune Regioni hanno anche fatto notare come adesso possa essere pericoloso non mettere in quarantena le classi quando c’è un caso. Tanto più che si teme l’arrivo e la rapida diffusione della variante Omicron. Dal ministero, dove non a tutti piaceva, hanno fatto sapere di essere d’accordo a sospendere il protocollo sulla scuola.
Necessario anche garantire controlli più serrati nelle zone della movida e sui mezzi pubblici. Escluso l’utilizzo dell’esercito, ma tutte le pattuglie impegnate nel controllo del territorio dal 6 dicembre avranno anche il compito di verificare il Green Pass. Non ci saranno poliziotti sui mezzi, ma i controlli saranno fatti — a campione — alle fermate dei bus e sulle banchine della metro. Entro la settimana un nuovo vertice chiarirà se i controllori delle aziende di trasporto possono chiedere ai passeggeri il Green Pass. Probabilmente sì, se lo fa il personale delle aziende ferroviarie e delle linee aeree. Un parere è stato chiesto al ministro dei Trasporti Giovannini.
Altro punto critico il controllo del Green Pass agli studenti sopra i 12 anni non vaccinati, che non hanno l’obbligo per andare a scuola ma dal 6 dicembre dovranno fare il tampone per prendere l’autobus. Assai complicato il controllo soprattutto nelle province dove, pe r tratte anche a lunga percorrenza, in migliaia usano le corriere. Nelle zone della movida, in bar e ristoranti, luoghi di spettacolo, impianti sportivi, il Viminale conta sull’aiuto delle associazioni di categoria per sensibilizzare i titolari dei locali. E nel piano di Natale i sindaci (che già a decine si sono mossi con proprie ordinanze) chiedono al governo un provvedimento nazionale che ripristini l’obbligo di mascherina all’aperto.
Il timore che la Omicron si diffonda ha spinto il commissario straordinario per l’emergenza Francesco Figliuolo a scrivere alle Regioni per assegnare a ciascuna la quota minima di vaccinazioni che dovrà fare tra domani e il 12 dicembre: circa 400 mila al giorno. Il totale fa 4,6 milioni.
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