Scioperi e Dad, scuola senza pace I sindacati: ritorno in classe insicuro

flavia amabile
roma
Da ieri la scuola è iniziata quasi in tutta Italia ma ancora tra proteste, primi casi di didattica a distanza, orari ridotti e difficoltà nelle verifiche del Green Pass. Protestano i contrari all’obbligo del certificato ma anche gli istituti paritari esclusi dalla piattaforma rilasciata lunedì dal governo e costretti a controlli manuali per tutto l’anno. C’è grande disagio nelle scuole dell’infanzia dove non si è capito bene a chi spetti il controllo del certificato e, per evitare problemi, si impedisce ai genitori di entrare nelle strutture. Più di tutto, però, si vorrebbe evitare un ritorno alla didattica a distanza collettivo quindi si sta studiando la possibilità di modificare le regole sulla quarantena per gli studenti e soprattutto di provare a estendere i tamponi salivari oltre le «scuole sentinella», seguendo quello che avviene in Gran Bretagna e Germania. Sono rimasti senza lezioni ieri, al secondo giorno di scuola, gli studenti di una classe nel Modenese, alle medie di Vignola. In Lombardia sono 37 le classi in quarantena sul territorio di competenza dell’Ats di Milano, che oltre al capoluogo comprende anche Lodi e che coinvolge circa 500 mila studenti. Anche nel sud della Sardegna un’intera classe della scuola primaria di Ussana è in quarantena al secondo giorno di scuola a causa di un bambino che potrebbe essere positivo. In Alto Adige, dove l’anno scolastico è iniziato il 6 settembre, alcune classi sono in Dad per casi di positività tra alunni oppure professori. È quella che il ministro ha definito «la prova del rischio». L’esperimento è scattato «e il sistema ha funzionato: sono state isolate le positività e non ci sono più state le situazioni dello scorso anno, quando si chiudeva tutto», spiega il ministro Bianchi.
Ci sono state chiusure anche per proteste. A Savona, ieri, nel primo giorno in cui è suonata la campanella, un istituto comprensivo è rimasto chiuso a causa della mancanza di personale in sciopero: gli insegnanti e il personale Ata infatti hanno manifestato la contrarietà all’obbligo Green Pass per tutto il personale scolastico ed, insieme ad alcuni sanitari, si sono riuniti davanti al palazzo della Provincia. Sempre nel Savonese, a causa dell’adesione allo sciopero contro il Green Pass di una maestra, gli alunni di una classe 5 sono stati rimandati a casa.
Il sindacato Anief ieri ha fatto scioperare i propri aderenti nelle regioni in cui è partito il primo giorno di scuola, prosegue nella sua battaglia: «Lo abbiamo denunciato, è inutile il Green Pass, fino a quando non si sdoppiano le classi, il ritorno in presenza sarà insicuro e poco sostenibile in assenza del rispetto delle regole sul distanziamenti». Proprio per evitare al massimo Dad e quarantene il ministro Bianchi accelera sui tamponi salivari «Si andrà alla fase 2 – assicura Bianchi – quella del tracciamento: siamo passati al salivare, con la verifica molecolare, che dà un risultato con una accuratezza che arriva al 99,9%. Ora il controllo è a campione ma diventerà diffuso».
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