Santa Maria della Scala, il Louvre e le iperboli di un caldo luglio

di Pierluigi Piccini

 

Oggi è una giornata calda. E nel caldo di luglio abbiamo letto le dichiarazioni dell’avvocato De Mossi sulla mostra che si è inaugurata al Santa Maria della Scala. Così abbiamo appreso che, finalmente, l’antico Ospedale di Siena è diventato un museo internazionale, grazie a una mostra-pacchetto confezionata per girare l’Italia con qualche venatura neocolonialista. Se tanto ci da tanto, una mostra così importante ha già trasformato in musei internazionali anche gli spazi espositivi dove è già transitata. Vediamoli, nell’ordine: Scuderie del Castello Visconteo a Pavia (dal 21/3 al 19/7/2015), Villa Reale di Monza (dal 29/3 al 2/7/2017), Palazzo Ducale a Genova (dal 17/11 al 24/03/2019), Palazzo Sarcinelli a Conegliano Veneto (dal 11/10 al 2/2/2020) e Forte di Bard, Valle D’Aosta (dal 15/2 al 12/7/2020). Quindi il Santa Maria della Scala, che dal Medioevo è sicuramente internazionale per la spiritualità del luogo, per la cura, l’ospitalità e le relazioni, per la sua architettura, per le straordinarie opere d’arte che contiene, non vale abbastanza nei confronti del resto del mondo, secondo De Mossi. Anzi, sarebbe stato promosso a museo di rango internazionale, insieme a moltissimi altri luoghi del Paese, grazie ad una mostra che gira da almeno cinque anni. Il vero dramma non sono gli annunci, e le iperboli, ma il fatto che si continui,  all’infinito, con esposizioni decontestualizzate che non fanno altro che impoverire il valore storico e antropologico stratificatosi nei secoli, costituendo per la comunità la trasformazione della sua anima e ogni volta la creazione di un disorientamento per il pubblico dei visitatori. In più abbiamo appreso che lo Spedale di Siena farà concorrenza al Louvre, bene! Ma se non vuole fare il solito annuncio populista ci dica, l’avvocato De Mossi, concretamente come, e con quali risultati attesi. Noi siamo di quelli che misurano la qualità della produzione culturale, in ogni caso il Louvre si avviava verso i 10 milioni di visitatori all’anno, in tempi normali. Qual è l’asticella che si è posta il sindaco? Sarebbe forse un successo superare i 2mila biglietti della mostra di Tex? Attendiamo una risposta. Grazie.