Sacro e profano: subito in coda per la mostra di Palazzo Strozzi.

È uno scrigno di tesori da togliere il fiato la mostra di Palazzo Strozzi « Il Cinquecento a Firenze. Maniera Moderna e Controriforma», ultimo atto di una trilogia curata da Antonio Natali e Carlo Falciani, iniziata con «Bronzino» nel 2010 e proseguita con «Pontormo e Rosso Fiorentino» nel 2014. Apre al pubblico oggi, ma già ieri sera erano in tantissimi in coda per l’anteprima ad inviti preceduta da un incontro di presentazione al Cinema Odeon condotto dal direttore della Fondazione Arturo Galansino e che ha visto la partecipazione, oltre che dei curatori, di Leonardo Ferragamo, presidente dell’Associazione Partners Palazzo Strozzi, Monica Barni, vicepresidente della Regione Toscana, Cristina Giachi, vicesindaca del Comune di Firenze, Donatella Carmi, vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Gianmaria Restelli, responsabile comunicazione del Gruppo Unipol, main sponsor dell’esposizione.

«Una mostra piena di bellezza su un’epoca trascurata e invece magnifica che aspira ad educare, ad essere divulgativa — ha sottolineato Antonio Natali — e in cui si riconoscono gli insegnamenti di Carlo Del Bravo, il nostro grande maestro: l’anticonformismo, la spregiudicatezza, il battersi contro i luoghi comuni e sulla Controriforma ce ne sono tanti. Allora non c’era la discrepanza tra sacro e profano: i pittori che dipingevano le Veneri sensuali erano gli stessi che realizzavano le grandi pale per gli altari delle nostre chiese e tutto questo è ben evidente a Palazzo Strozzi». In otto sale settanta opere, tra dipinti e sculture, di maestri come Michelangelo, Pontormo e Rosso Fiorentino, ma anche di Vasari, Stradano, Cavalori, Santi di Tito, Giambologna, Ammannati, Danti. Una ventina di opere sono state restaurate grazie anche all’apporto di privati come Friends of Florence e Banca Federico Del Vecchio. «Grandi prestiti, come la Deposizione del Bronzino che arriva da Besançon e grandi restauri. È il nostro contributo alla salvaguardia, tutela e valorizzazione del patrimonio», ha detto Arturo Galansino. Alla mostra si lega il catalogo edito da Mandragora, a cura di Falciani e Natali e con i saggi, tra gli altri, di Cristina Acidini, Philippe Costamagna, Elizabeth Cropper, Ludovica Sebregondi.

Lo.Ro.