Rsa anziani

Subito test a tappeto per i seimila ospiti delle residenze dell’Asl Toscana Centro
di Michele Bocci Nelle Rsa si sta diffondendo il contagio e la Regione decide di partire con un programma di test a tappeto. Ieri il governatore toscano Enrico Rossi ha chiesto a tutte le aziende sanitarie di organizzare un programma di controlli, che alla fine coinvolgerà circa 20mila persone. Cioè 13mila ospiti e 7mila lavoratori delle residenze sanitarie per anziani.
In questi giorni ci sono stati decine di casi nelle Rsa, anche quaranta alla volta ( ieri la sindaca di Montevarchi ha reso noto che sono 17 i malati nella struttura locale). Si tratta di realtà particolarmente delicate, perché ospitano persone fragili, perché non prevedono assistenza medica continua e perché talvolta non hanno spazi adeguati all’isolamento. Se poi le persone colpite sono tante, metterle in quarantena diventa molto complicato. Così si è deciso di avviare il grande programma di controlli, del quale si è discusso ieri pomeriggio in Regione con i rappresentanti dei titolari delle strutture, che sono prevalentemente convenzionate.
Tra l’altro ieri Rossi ha incontrato anche i rappresentanti dei laboratori privati, alcuni dei quali offrono il test sierologico a pagamento. Il governatore inviterà i titolari a convenzionarsi con la Regione per dare una mano a fare gli esami, visto che c’è l’intenzione di aumentare aumentarne molto il numero, non solo per controllare le Rsa ma per verificare quale parte della popolazione toscana è stata colpita dal virus.
Riguardo alle residenze per anziani, i controlli iniziano nell’area della Asl Toscana Centro, cioè dalle province di Firenze, Prato e Pistoia. Qui sono circa 6mila gli ospiti e 4mila i dipendenti, alcuni dei quali sono stati già controllati nei giorni scorsi, via via che il numero dei casi cresceva. Si procederà con il sistema del doppio esame, già adottato per i dipendenti della sanità. Si farà quindi prima il test rapido sierologico per osservare l’eventuale passaggio, e anche la presenza attuale, del virus nel sangue della persona esaminata. Se ci sarà una positività, dovrà essere fatto anche un tampone. Il tutto serve a mettere in isolamento le persone contagiate e a proteggere quindi tutte le altre.
Riguardo a cosa fare quando si scopre un caso, ha dettato le regole una circolare firmata da Rossi domenica scorsa. Se si tratta di una persona con sintomi e condizione clinica instabile, si indirizza verso l’ospedale. Se invece il positivo ha pochi sintomi “potrà essere mantenuto in isolamento all’interno della stessa struttura, se possibile, oppure, se le condizioni non lo consentano, collocato in una struttura socio- sanitaria appositamente dedicata, con livelli di assistenza infermieristica h24, supporto giornaliero di personale”. Se poi nella residenza per anziani non c’è una divisione per moduli, e quindi non si possono sperare aree Covid-19 dalle altre “l’intera struttura è sottoposta a quarantena, con attivazione di idonea sorveglianza sanitaria”.
Riguardo al personale, se non ha sintomi continua a lavorare e se sta male si ferma e fa il tampone. Se sta bene, alla fine della giornata di lavoro avrà varie possibilità. ” Il rientro al proprio domicilio, evitando contatti con altre persone, il pernottamento nella stessa struttura se possibile, e l’alloggio in strutture albeghiere appositamente allestite dalle Asl”.
Riguardo alla possibilità di nuovi ingressi nelle Rsa, presumibilmente in questo periodo saranno un po’ ridotti. Comunque sia ” sono subordinati al fatto che le strutture prevedano l’allestimento di un modulo di accoglienza dedicato ai nuovi ospiti, o l’adozione di misure, in ogni caso, idonee a garantire adeguato distanziamento sociale tra gli ospiti”. A tutti i nuovi ospiti, un po’ come avviene per coloro che vengono ricoverati negli ospedali per qualsiasi motivo, verrà comunque fatto un tampone.
Intanto sono stati sottoposti a test sierologico più di 1.500 dipendenti di Careggi. Si hanno i risultati dei primi 1.167 esami: il 95% è risultato negativo. Per 54 il test ha dato esito positivo o dubbio. Il tampone è stato fatto per ora a 34 di loro e solo uno è risultato positivo.
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