L’accordo in extremis (e per molti insperato) tra Pd e M5s in Liguria sul candidato Ferruccio Sansa ha riaperto i tavoli di trattative tra gli alleati di governo. E ridato forza a quello che, da alcune settimane, è uno dei cavalli di battaglia del segretario dem Nicola Zingaretti: compattare le forze per “un patto anti-destre” sui territori in vista delle Regionali di settembre. Sul punto si è addirittura espresso in senso positivo il premier Giuseppe Conte, seppur ribadendo che le decisioni spettano ai partiti, ed è innegabile che le eventuali sconfitte alle urne avrebbrero impatti più o meno diretti anche sull’esecutivo. Per i 5 stelle la partita è chiusa (con fronti più o meno compatti), ma ci sono due Regioni dove potrebbero riaprirsi i negoziati: Marche e Puglia. Nel primo caso c’è già una breccia: due consiglieri regionali M5s, la settimana scorsa, hanno lasciato il Movimento per creare una lista civica che sosterrà il candidato del centrosinistra “contro l’immobilismo del M5s”. E hanno lanciato un appello agli elettori grillini perché non lascino la Regione alle destre. Basterà per smuovere il Movimento a Roma? E’ presto per dirlo. Molto più complessa la partita in Puglia: al momento la candidata M5s Antonella Laricchia, col sostegno del partito nazionale, non ha intenzione di mollare per sostenere l’uscente Emiliano. Ma la settimana che si apre vedrà alcuni incontri decisivi che potrebbero a sorpresa riaprire i giochi.