ernesto ferrara,
Renzi sul treno in Toscana attacca sulle acciaierie di Piombino “Bisognava chiudere prima con Jindal”
Dal nostro inviato
Orbetello
« Rebrab furono Rossi e Landini a volerlo. Io penso che l’operazione con Jindal andasse fatta prima » . Dopo il pienone alla Leopolda il segretario Pd Matteo Renzi rimonta in treno per la seconda parte del tour in Toscana ed è su Piombino che stavolta, parlando con una delegazione di operai ex Lucchini, parte all’attacco. Per l’ex premier quella dell’imprenditore algerino Issad Rebrab, che non ha poi onorato l’impegno di rilanciare le vecchie acciaierie, sarebbe una scelta da imputare al governatore Enrico Rossi, oggi Mdp, e all’ex leader della Fiom Maurizio Landini: «Con l’imprenditore indiano Jindal, che avevo conosciuto a Firenze, occorreva fare l’operazione 3 anni fa » , confida agli operai che incontra sul treno Pd. E alla vigilia della campagna elettorale un nuovo fronte con Rossi è di colpo riaperto.
Il treno di Renzi risale la costa dalla Maremma a Massa passando da Donoratico, Pisa, Viareggio. Renzi non si ferma nella ex capitale dell’acciaio, l’itinerario è una caccia a storie di successo. Al mattino visita l’oasi Wwf di Orbetello, abbraccia per primo il consigliere regionale dem Leonardo Marras che appena perso la piccola figlia, poi incontra i lavoratori del settore ittico e a una donna che chiede unità a sinistra ribatte ridendo: «Noi ci si prova ma è un bel casino: ha visto Fassino com’è dimagrito a furia di correre? » . All’ora di pranzo Renzi arriva a Castagneto Carducci ed è lì che la più grossa delle vertenze occupazionali della regione lo attende: in 50 tra operai ex Lucchini, sindacalisti ( ci sono bandiere della Fiom Cgil) e esponenti di partiti di estrema sinistra lo contestano. Partono fischi e insulti, coperti solo in parte dagli applausi dei militanti Pd: « Buffone buffone», «Per un sorso di Sassicaia ti sei venduto la classe operaia». Il segretario Pd non gradisce: « A me lo dicono? » . E proprio dopo aver assaggiato un paio di calici del prestigioso Sassicaia nella vicina tenuta di San Guido a Bolgheri il segretario ribatte: « Chi conosce la vicenda sa dell’amarezza per qualcuno che non ha mantenuto i propri impegni, Rebrab. Ma il governo sta lavorando a una soluzione » . Quando rimonta sul treno diretto a Pisa a bordo fa salire una delegazione di 5 operai ex Lucchini accompagnati dal consigliere regionale dem Gianni Anselmi. Nel vagone riunioni Renzi, affiancato dai vertici del Pd toscano Dario Parrini e Antonio Mazzeo, si sfoga: la trattativa con Jindal andava iniziata prima, è la tesi. Vero è che tre anni fa la proposta dell’imprenditore indiano prevedeva l’acquisto dei soli laminatoi, per cui sarebbero bastati 700 operai sui 2.200 della ex Lucchini: è in fondo solo grazie a Rebrab che almeno fino ad oggi l’occupazione è stata salvata. Ma dopo il flop dell’algerino l’ex premier ora attacca. «Renzi ha preso impegni anche per gli ammortizzatori sociali», spiegheranno dopo gli operai. Il segretario dem ha deciso di fare un libro, forse persino un docufilm, sul suo giro d’Italia in treno che oggi lo porterà in Liguria, poi in Piemonte e Valle D’Aosta ( quindi Sardegna e Sicilia in bus). A Pisa alla facoltà di ingegneria visita al centro ricerca Piaggio: « Mi prende male vedere l’eccellenza sulla robotica rinchiusa in uno stanzino, è un settore che merita più risorse».Qualcuno lo fischia anche alla stazione di San Rossore. A Viareggio il segretario dem si ferma in visita privata alla casina dei ricordi delle vittime della strage di via Ponchielli, poi incontra i balneari, quindi la cittadella del Carnevale. A Massa l’Ospedale pediatrico Pasquinucci.