Quel fondo venuto dal passato l’ultimo guaio per i clienti di Siena

gianluca paolucci
L’ultimo incubo dei risparmiatori per Mps si chiama Fondo Socrate. Una vecchia, vecchissima storia che risale al 2007, prima del disastro Antonveneta e prima che la gestione impersonata da Giuseppe Mussari venisse travolte dalle inchieste giudiziarie. Riemersa però in questi giorni, con le «grandi pulizie» avviate nel dipartimento legale per ridurre il contenzioso e preparasi alla cessione.
Il fatto è che dopo 14 anni e due proroghe della durata però il Fondo Socrate è ancora lì. Scadrà nel 2022, ma dal suo lancio ha perso oltre i due terzi del valore. Problema: è stato venduto dalla rete di sportelli Mps a 500 euro per ogni quota a oltre seimila clienti della banca, con un investimento minimo fissato a 3000 euro. Ieri scambiava a 149 euro. Nel corso della sua esistenza ha distribuito circa 50 euro per quota, che rende la perdita meno amara per i sottoscrittori.
Il fondo fa capo a Fabrica Sgr (gruppo Caltagirone, che quando il fondo è stato venduto era socio e consigliere della banca senese) e le relazioni trimestrali, pubblicate sul sito, indicano un valore della quota (al 31 dicembre 2020) di 468,38 euro, sulle base delle perizie di stima degli immobili. La differenza tra questo valore e quello espresso dalla Borsa è abissale. Nel frattempo, le vendite degli immobili procedono lentamente e il fondo non riesce ad essere liquidato come previsto, tema comune a molti fondi immobiliari. L’ultima proroga è arrivata con il decreto Ristori quater, a pochi giorni dalla scadenza prevista per il 31 dicembre 2020.
«Lo strumento in sé non è cattivo, come qualsiasi altro prodotto, ma al solito viene usato badando esclusivamente al profitto. Discorso ancora più valido quando gestori e soprattutto collocatori sono grandi soggetti con ampia clientela e dove quindi il successo della vendita è garantito in partenza», dice Giuseppe D’Orta, consulente finanziario indipendente.
Oltre a Socrate, hanno richiesta la proroga anche Atlantic1 (Dea Capital real estate), Immobiliare dinamico (Bnp Paribas Reim sgr) e Amundi Italia (Amundi Re).
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