ROMA – Il ‘voto è tratto’. Come Giulio Cesare, Vito Crimi, capo politico reggente del M5S(chegge) oggi ha passato il Rubicone e ha sfidato l’Elevato Beppe Grillo, che adesso mastica amaro e medita vendetta. Grillo aveva intimato a Crimi di indire subito la votazione per eleggere il direttorio usando di nuovo la piattaforma Rousseau di Davide Casaleggio, nelle ultime ore ritornato nelle sue grazie. Ma Crimi oggi ha deciso di chiamare al voto gli iscritti sulla nuova piattaforma SkyVote creata proprio per sostituire la vecchia. Ora tutte le orecchie e gli occhi sono in attesa della contromossa ‘grillesca’ che di sicuro arriverà, altrimenti sarà chiaro che il suo potere comincia a calare. In molti dentro al Movimento si sforzano a dire che non tutto è perduto, che la mediazione è in corso, che alla fine si troverà una soluzione, che sia Grillo che Conte incontreranno i parlamentari. Vabbè, tutti fanno finta e cercano di mettere in secondo piano il vero punto della feroce contrapposizione: chi comanderà per davvero il M5S da qui in avanti. Alla fine solo uno, tra Grillo e Conte, rimarrà. In Parlamento la conta è già in atto, con la corsa a posizionarsi da una parte e dall’altra, anche se una bella fetta è ancora indecisa, aspetta di capire chi ha più possibilità di vittoria. E Di Maio? Di Maio con chi sta? Questa la domanda più gettonata, che al momento resta senza risposta dell’interessato, anche se la gran parte degli interpellati giura che Di Maio alla fine rimarrà con Grillo.
Una scelta che ha una sua ragione politica sia interna che esterna al Movimento. E che presto potrebbe trovare proprio nel Pd di Enrico Letta un forte sostegno. Spiegano alcune ‘fonti’: il nuovo partito di Conte per forza di cose dovrà prendere le distanze dal Governo Draghi per acquisire forza e visibilità. Per quanto riguarda poi il posizionamento politico, ancora non definito, molti sondaggi cominciano già a segnalare che la nuova forza politica toglierà tanti voti non solo al M5S ma pure al Pd. Per questo in molti sono pronti già a scommettere che presto sarà proprio Di Maio, per conto di Grillo, a riprendere la guida del Movimento, scongiurando così fibrillazioni e contraccolpi a livello di maggioranza di Governo. Allo stesso tempo Di Maio ‘usato sicuro’ potrebbe tranquilizzare i Dem, dando al segretario Enrico Letta il tempo per aggiornare la linea politica finora incentrata sulla figura di Giuseppe Conte. Intanto lo scontro in atto ha già la sua vittima politica, Virginia Raggi, la sindaca grillina di Roma. “Secondo me si può tutto ricomporre. Sono due persone ragionevoli”, ha detto la sindaca intervistata da una radio romana suscitando più di un sorriso. “La Raggi ha perso altri 4 consiglieri comunali, ormai non ha più nemmeno una maggioranza”, dicono gli avversari. Vero, i sondaggi su Roma che prima davano qualche possibilità a Raggi di arrivare al ballottaggio adesso con il M5S sempre più dilaniato questa possibilità viene scartata.
Anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva, oggi gioisce nel vedere il Pd di Enrico Letta nel marasma: “Conte e Grillo se le stanno dando di santa ragione. Si inventeranno una fragile tregua e poi ripartiranno a litigare… Spero – aggiunge – che chi fino a qualche settimana fa ci spiegava che i Cinque Stelle erano il futuro e che Conte era il riferimento del mondo progressista possa quantomeno smettere di fare certe affermazioni: non dico chiederci scusa e darci ragione, questo sarebbe impossibile. Mi accontenterei di vedere chi ha fatto la morale in questi mesi riconoscere, semplicemente, di avere sbagliato tattica e strategia“.