Parte dal Sud l’esodo silenzioso da Forza Italia alla Lega.

Un bar dell’hinterland napoletano, poco dopo mezzogiorno. Gianluca Cantalamessa, segretario regionale campano di Noi con Salvini, è al tavolo con l’ex capo di una società partecipata della Regione e con il presidente di un consiglio comunale. “Non posso parlare, sentiamoci fra un po’…”. Il telefono squilla ancora dopo dieci minuti: “Com’è andata, onorevole?”. “È fatta, anche questi amici passano con la Lega. Ma non mi chieda i nomi, saranno loro ad annunciare l’adesione…”. C’è una campagna acquisti discreta, riservata, che attraversa il Sud colonizzato dai salviniani. Il Carroccio, senza fare troppo clamore, in queste ore imbarca personale politico utile a rafforzare la leadership di coalizione partorita dalle urne. A dare al “Capitano” nuove fiches da giocarsi nella partita per Palazzo Chigi.

Sindaci, assessori, consiglieri comunali: dopo le elezioni sembra completarsi una transumanza cominciata a ridosso del voto. In Campania a guidare le truppe salviniane, d’altronde, ci sono reduci del centrodestra d’antan: come la neo-onorevole Pina Castiello, ex Pdl in ottimi rapporti con Cosentino e i Cesaro e come Cantalamessa, appunto, figlio di un notabile campano dell’Msi che fu fedelissimo di Almirante. E la rete leghista, da queste parti, cala soprattutto su amministratori locali “alleati”. È di queste ore il passaggio con Salvini del dissidente forzista Domenico Di Giorgio, consigliere provinciale di Salerno ed ex sindaco di Montecorvino Pugliano, e dell’ex direttore generale dell’Asl Antonio Squillante. Nomi che si aggiungono a quelli che già avevano fatto la loro scelta di campo prima dell’exploit del 4 marzo, quei 130 mila voti per la Lega che – Cantalamessa ne è sicuro – porteranno nuovi adepti: “Abbiamo otto sindaci, da Sirignano Irpino a Vallata, ma il numero aumenterà presto”, dice il coordinatore regionale.

C’è una linea dell’entusiasmo che scende lungo la Penisola, giunge nella Calabria dove la visita di Salvini è stata accolta dai peana dei consiglieri comunali di Rosarno Giusy Zungri ed Enzo Cusato, dall’invocazione dell’ex sindaco Giacomo Saccomanno: “Matteo, sei la nostra speranza”. Proprio ieri, in Sicilia, è stata nominata la neo coordinatrice provinciale della Lega ad Agrigento: è Anna Sciangula, ingegnere aerospaziale, già candidata del Pdl alle Politiche del 2013 e assessore provinciale di una giunta a guida forzista. Proprio in questi giorni si discute della nascita di un gruppo di Noi con Salvini nell’Assemblea regionale siciliana: uno dei possibili componenti è il deputato forzista Riccardo Gallo Afflitto, in rotta con il commissario regionale di Forza Italia Gianfranco Micciché. Pare che gli stessi esponenti leghisti, nella zona, abbiano detto di no ma è una trattativa misteriosa come tante di quelle siciliane.

Di certo, anche da queste parti sono gli ex forzisti a fare da pontieri. Alessandro Pagano, coordinatore della Lega per la Sicilia occidentale, ha militato fra FI e Ncd dal 1996 al 2005. E ora si gode l’avanzata dei suoi uomini sul Carroccio: a Vallelunga Pratameno, paese in provincia di Caltanissetta, il candidato Loreto Ognibene concorse alla carica di sindaco un anno fa per il centrodestra e fu sconfitto. Si è ricandidato alle Politiche per la Lega e ha portato Salvini al 27 per cento. Il proselitismo continua, malgrado dal leader leghista sia giunta in queste ore una direttiva precisa per i colonnelli: “Linea morbida e nessuna informazione su operazioni aggressive che possano irritare i nostri alleati che sono in fibrillazione”.

Ecco perché, ad esempio, è ancora top secret la lista leghista per le imminenti elezioni amministrative di Catania: “Ho già i nomi di almeno due forzisti che si candideranno con noi”, dice Filippo Drago, sindaco di Acicastello ed ex deputato del partito di Berlusconi che sotto le insegne del Carroccio si è appena ricandidato per la Camera.
Ma è in Puglia che l’effetto Salvini sta generando maggiori scompensi. La Lega, in particolare, sta erodendo il patrimonio dei fittiani: alla vigilia del voto l’addio dell’ex capogruppo forzista Andrea Caroppo, capace di conquistare 5.384 voti alle Regionali 2015, e dei due parlamentari uscenti Nuccio Altieri e Roberto Marti. Le grandi manovre continuano, dopo l’insuccesso di “Noi con l’Italia” di cui faceva parte Fitto, e in fretta: Rossano Sasso, il coordinatore dei salviniani di Puglia (famoso per avere cancellato la scritta “prima il Nord” dalla foto di un comizio cui stava partecipando) dice che sono in corso “fervide trattative” per irrobustire il movimento. Con chi? “Un consigliere regionale presto potrebbe passare con noi”. Di quale schieramento? “Del centrodestra”. Of course.

È una opa ostile ma silenziosa. Il neodeputato Giuseppe Bellachioma, titolare di un’impresa di pompe funebre nelle Marche ma coordinatore regionale in Abruzzo, parla di “60 incontri al giorno con esponenti politici di ogni schieramento pronti a rafforzare le nostre file”.

In transito ci sono i consiglieri comunali di Vasto Davide D’Alessandro, Francesco Prospero e Alessandra Cappa, ma fra gli interessati al progetto leghista ci sarebbero anche il consigliere comunale di Pescara Fabrizio Rapposelli e l’ex consigliere provinciale Aurelio Cilli. Altre pedine in movimento, nel risiko dei territori che anima il centrodestra. E Salvini, per ora, ha il comando del gioco.

Fonte: La Repubblica, www.repubblica.it/