Pagamenti digitali e dati, le banche cambiano volto

Avrete già sentito parlare della direttiva in arrivo chiamata PSD2 (seconda direttiva Ue sui servizi di pagamento digitali), ma, forse, per la maggior parte di voi, non è chiaro di cosa si tratti. Sono in corso due grandi cambiamenti, per voi clienti. Il primo, nel vostro rapporto con la banca; il secondo, nell’utilizzo di pagamenti digitali per gli acquisti online.

La nuova legislazione ha l’intento di rimettere il cliente bancario al centro, restituendo a lui il controllo dei suoi dati finanziari e bancari. Fino a oggi si poteva controllare solo il saldo o le spese, aspettando l’estratto conto mensile della banca, o in qualsiasi momento tramite sito o app. D’ora in poi queste informazioni non sono più della banca: l’utente potrà condividerle con altri provider o Terze Parti, identificati e regolati come TPP (Third Party Providers), che dopo aver ottenuto l’autorizzazione offriranno al cliente servizi personalizzati grazie proprio a questi dati. Questi servizi possono includere, ad esempio, un’aggregazione delle informazioni su diversi conti bancari.

Inoltre, il cliente potrà scegliere di pagare per l’acquisto di un bene semplicemente tramite una terza parte che inizializzerà un bonifico verso il conto del commerciante, senza che l’utente usi l’online banking.

Questo spaventa le banche che oggi si trovano davanti al termine ultimo per adeguarsi alla normativa. Le grandi istituzioni bancarie italiane hanno le risorse tecniche necessarie allo sviluppo dei protocolli tecnologici per lo scambio di informazioni con le Terze Parti, ma in Italia abbiamo anche centinaia di piccoli istituti, e tolte le prime 30 banche sul territorio, questi hanno una penetrazione di mercato di quasi il 30%. Ciò rende il cambiamento più complesso; per fare un paragone, basti sapere che le prime 10 banche nel Regno Unito coprono il 90% del mercato.Ma perché tutto ciò ci deve interessare? Perché in futuro spunteranno molti nuovi TPP, e il modo in cui questi utilizzeranno i dati a cui avranno accesso rimane tutto da vedere. Ci sarà una democratizzazione del mercato, che permetterà a tutti di usufruire di prodotti e servizi finanziari, ma anche una sempre più ampia profilazione degli utenti basandosi sull’analisi dei comportamenti di spesa puntuali.

Con l’introduzione della PSD2, i pagamenti online saranno più sicuri grazie a una implementazione della strong customer authentication, un metodo di autenticazione che richiede una combinazione di tre fattori: l’app bancaria, un Pin o password e un dato biometrico (impronta digitale o riconoscimento facciale).

In questo nuovo framework legislativo, le banche hanno più scelte: possono avere un approccio passivo, conformandosi agli obblighi indotti dalla normativa e implementando le API (protocolli di accesso) che le Terze Parti possono usare per aver accesso ai servizi. O prendere una posizione proattiva creando servizi che competono con le TPP. O ancora diventando attori dominanti per la PSD2, offrendosi come aggregatori di soluzioni multi-banca. Insomma, il futuro del mercato bancario comincia oggi, con nuove sfide per gli operatori esistenti e quelli nuovi. L’importante è capire che il cliente viene per la prima volta messo al centro di questo processo d’innovazione, e questa è una bella notizia.

 

https://www.lastampa.it