Quattro domande per capirli meglio
Allegra Semenzato, Venezia
“Studio la politica per comprendere la realtà intorno a noi”
– 1) Che cosa rappresenta per te la politica?
Politica per me è quello strumento che permette di governare un Paese. È quella scienza che consente di individuare i gestori di una nazione e dà loro la possibilità di agire nel bene del Paese. Mi appassiona conoscere la politica sotto questo punto di vista. Studiarla anche nei suoi aspetti più tecnici per conoscere al meglio le dinamiche che la muovono. Solo così si riesce a capire quello che ci succede intorno.
– 2) Chi sono i protagonisti del tuo Pantheon?
Due sono i personaggi che hanno influenzato il mio rapporto con la politica. Da un lato Winston Churchill, per le decisioni prese durante la Seconda guerra mondiale contro Hitler; dall’altro il presidente americano Roosevelt e il suo piano di riforme noto come il New Deal. E poi Marco Polo, uno dei personaggi più influenti della sua epoca e uno dei primi diplomatici della storia: è riuscito a stabilire relazioni tra la Serenissima e l’Oriente.
– 3) Quale libro o autore ha segnato la tua formazione?
Sogno di riuscire a fare la carriera diplomatica o di lavorare in un’agenzia internazionale come l’Onu. Per questo mi ha colpito la lettura de Le linee rosse di Federico Rampini. Un libro che mi ha permesso di conoscere nuovi ambiti della geopolitica. Parlo soprattutto di paesi come Birmania, India e Cina. Non avevo ancora avuto modo di approfondire la geografia politica di queste nazioni che hanno molto da raccontare.
– 4) Al nuovo Parlamento quale legge chiederesti?
Mi piacerebbe che lo Ius soli diventasse legge perché nella mia mente non è contemplato che un bambino nato e cresciuto in questo Paese non abbia diritto alla cittadinanza italiana. Mi piacerebbe inoltre una nuova legge sul patrimonio paesaggistico perché l’articolo 9 della Costituzione non è più sufficiente a stabilire i limiti del degrado ambientale e a decretare cosa fare per fermare il cambiamento climatico in atto.
Maria Finiello, Napoli
Sud e donne, vorrei che queste fossero le priorità”
– 1) Che cosa rappresenta per te la politica?
È la base della società nel senso che tutto ruota intorno alla politica, vero motore di un Paese: deve funzionare bene perché senza politica non c’è uno Stato. Ho fiducia nel ruolo della politica ed è per questo che sono felice di essere diventata maggiorenne, ora sento che posso entrare nel cuore del Paese avendo il diritto di voto. Solo il 4 marzo mi sentirò di essere finalmente diventata una cittadina italiana.
– 2) Chi sono i protagonisti del tuo Pantheon?
Vengo da Napoli e conosco bene le difficoltà della mia terra. Per questo nel mio Pantheon ci sono Gaetano Salvemini, per i suoi Scritti sulla questione meridionale, e il meridionalista Guido Dorso. Inoltre credo nel valore della Resistenza e, sentendomi a mio modo una femminista, vorrei riservare uno spazio importante alle donne partigiane. A quelle combattenti, come Irma Bandiera, che con la loro lotta hanno dato un nuovo spessore al ruolo della donna.
– 3) Quale libro o autore ha segnato la tua formazione?
Il resto di niente di Enzo Striano. È un romanzo storico che racconta la vicenda di Eleonora De Fonseca Pimentel, intrecciandola ai fermenti della rivoluzione francese e di quella napoletana del 1799. Ambientato a Napoli mostra lo spiazzamento di una giovane che arriva con la famiglia dal Portogallo e sostiene il valore della Repubblica ma paga con la vita le sue scelte, in un momento così vibrante della storia d’Italia.
– 4) Al nuovo Parlamento quale legge chiederesti?
Mia madre è affetta da 13 anni da una rara patologia muscolare. Sono cresciuta in una famiglia segnata dalle esigenze economiche legate al dover affrontare le spese mediche per questo tipo di malattie. Per questo mi piacerebbe una legge che tuteli le famiglie degli ammalati sostenendole. Inoltre mi è molto caro il tema dello Ius soli, una proposta che deve diventare legge al di là delle posizioni dei partiti che la sostengono.
Martino Pinto, Taranto
“Non è solo un diritto, andrò al seggio per poter contare”
– 1) Che cosa rappresenta per te la politica?
Per me politica è il modo in cui i cittadini partecipano alla vita pubblica ed esprimono la propria opinione. Non è solo “la poltrona”, ma un modo di interagire. Qualsiasi azione dell’uomo è un atto politico: dall’andare a votare al tipo di comportamento che si adotta. La politica è un modo bellissimo di prendere parte alla vita del Paese: per non essere soltanto cifre, ma protagonisti.
– 2) Chi sono i protagonisti del tuo Pantheon?
Tre sono i personaggi che inserirei nel mio Pantheon personale. Il filosofo Fichte: per lui lo Stato, nel mantenere l’ordine tra i cittadini, dovrebbe agire in maniera tale da rendere inutile la sua stessa presenza. Poi Winston Churchill per la sua fermezza nelle decisioni politiche. Infine John Fitzgerald Kennedy perché avviò un dialogo con le potenze ostili e per il suo contributo alla pace nel mondo.
– 3) Quale libro o autore ha segnato la tua formazione?
L’Arte di Essere Fragili. Come Leopardi può salvarti la vita di Alessandro D’Avenia mi ha fatto riflettere su ciò che è veramente importante: inseguire i propri sogni, fare del bene e portare avanti ideali di solidarietà. Questo secondo me è fondamentale, soprattutto in un mondo che oggi ci trasmette solo l’apparire, quando bisognerebbe riscoprire, appunto, l’arte di essere fragili.
– 4) Al nuovo Parlamento quale legge chiederesti?
Vorrei vedere approvate nuove proposte di legge sullo sviluppo delle energie rinnovabili: si creerebbe lavoro e si renderebbe competitivo il Paese. Sarebbe importante poi ridurre la burocrazia per i giovani che vogliono aprire nuove imprese. Infine ritengo giusta la legge sull’agente provocatore: aiuterebbe a individuare e ridurre la corruzione.