Occorre la visione di una “grande Siena”.

Intervento di Pierluigi Piccini

Lo scuolabus, da ora in avanti, non prenderà più i figli di senesi che vivono pochi metri oltre il confine comunale. Questo limiteamministrativo è invalicabile anche per chi vive a Isola d’Arbia, dove la pista ciclabile viene interrotta da un beffardo cartellone con l’immagine del palazzo comunale. Come se non bastasse, i senesi che vivono nei Comuni limitrofi devono anche subire il balzello degli autovelox, per stessa ammissione di Valentini che parla di multe comminate in prevalenza a non residenti. Questo atteggiamento è inaccettabile. Servono il dialogo con gli altri Comuni e un aiuto a tante famiglie che usufruiscono dei servizi della città, pur essendo costrette, magari per motivi economici, a vivere fuori Siena. Invece adesso vengono penalizzate e punite. Sopratutto, occorre una visione che non si limiti alle mura cittadine. Bisognerebbe spiegare a Valentini che il Comune di Siena ha una superficie angusta, perché antichi dominatori decisero di togliergli i possedimenti esterni alle mura, per diminuirne potere e prestigio. Sono nati così gli attuali Comuni, intorno alla città. La storia non si può cambiare, ma nemmeno le vocazioni di territori che vivono in un continuo scambio e in una sinergia naturale il tessuto cittadino. Quando sarò Sindaco, il recupero di un rapporto stretto con un territorio ampio sarà un fatto imprescindibile: Siena non ce la fa con il suo bacino di abitanti a vincere le sfide del terzo millennio, i piccoli Comuni a loro volta devono trovare un ancoraggio ampio per dispiegare strategie di sviluppo. Il dialogo tra città e territorio è delineato già nell’affresco del Buon governo di Lorenzetti. Bisogna assecondare vicende secolari, che hanno sempre visto una Siena grande, non una piccola città di provincia, asserragliata dentro le sue mura.