”Noi ci rincontreremo a Pietroburgo” (1920-1927) di Osip Mandel’stam

 

La poesia è stata composta nel periodo 1920 -1927. Quando fu pubblicata nel 1928, la lirica fu oggetto di interventi da parte della censura. Essa venne intesa, come un messaggio del poeta indirizzato non solo a una donna a un’ispiratrice, (vi si allude a incontri e passeggiate notturne, probabilmente con l’attrice Olga Arbenina) ma anche agli ”amici poeti”, che le vicende storiche avevano disperso. Importante nel componimento è il richiamo al mito di Orfeo. ”I cori di Orfeo” sono i cori delle ombre nell’opera di Gluck, ”Orfeo ed Euridice”, rappresentata proprio nel 1920 a Pietroburgo. ”Il sole notturno” è il sole dell’arte, inghiottito ora dalla ”notte sovietica”, e destinato però a risorgere, così come l’Euridice di Gluck, riesce ad abbandonare felicemente l’oltretomba.
(A cura di Remo Faccani).