«Niente ripresa senza le banche»: l’Europa vista dal teatro dei Rozzi.

Siena, il governatore portoghese tra gli studenti di Ceccherini

Silvia Ognibene

 

siena Il «padrone di casa», l’ad del Monte dei Paschi Marco Morelli, ieri non è riuscito a raggiungere il teatro dei Rozzi per partecipare alla quarta edizione del progetto Young Factor promosso dall’Osservatorio permanente Giovani-Editori di Andrea Ceccherini, del quale la banca senese è partner storico. Bloccato a Milano dalla neve, Morelli ha rivolto un saluto via Skype agli studenti che hanno ascoltato Carlos da Silva Costa, governatore della Banca centrale del Portogallo, fra i protagonisti del cosiddetto «miracolo portoghese» che ha visto il Paese passare dall’orlo del baratro nel 2012 a una robusta ripresa, dopo la cura non certo indolore della Troika.

Europa, criptovalute e banche i temi delle domande poste prima dal direttore del Qn Paolo Giacomin e poi da alcuni dei 400 giovani presenti in sala. Filo rosso dei quesiti, il benessere delle popolazioni europee che per Costa passa dalla costruzione di un’Europa che sappia dare le gambe a una «sintesi necessaria fra la creatività italiana e il pragmatismo nordico». Non può esserci un’Europa basata sull’esclusione, il processo di costruzione europeo passa per la compresenza dei Paesi «del nord e del sud insieme, di solidarietà e responsabilità insieme».

Rispondendo a uno studente Costa ha chiarito che «le criptovalute non sono valute, ma asset e la gente deve esserne consapevole» per poter misurare il loro grado di rischio. «Non hanno nulla a che fare con le banche centrali che, invece, stanno iniziando a valutare la possibilità di emettere valute digitali, che potrebbero in futuro coesistere con monete, banconote e conti correnti». Il tema del rischio bancario e delle conseguenze sui risparmiatori, tasto dolente in terra di Siena, ha offerto a Costa l’occasione per rimarcare la necessità di «ricostruire la fiducia dei risparmiatori nel sistema bancario, sistema che deve essere capace di valutare il rischio e di prestare soldi senza far ricadere le perdite sui risparmiatori». Il governatore portoghese ha rimarcato che «senza un sistema bancario la crescita è impossibile, non ci possono essere investimenti né, di conseguenza, occupazione». E per descrivere il ruolo «fondamentale» della Bce durante la crisi e anche adesso che il peggio sembra alle spalle, Costa ha usato l’immagine del conducente di un auto: «Deve modificare lo stile di guida in base alle condizioni esterne, valutando il tracciato e le condizioni atmosferiche che possono di volta in volta cambiare: adatta la sua modalità di conduzione, ma mantiene fermo il traguardo da raggiungere, ovvero la stabilità finanziaria».

 

Martedì 27 Febbraio 2018, Corriere Fiorentino: corrierefiorentino.corriere.it/