Mps, il procuratore: “Pronto a riaprire l’inchiesta su Rossi”.

L MAGISTRATO ALLE “IENE”: “SE C’È UN’ISTANZA, PROVVEDEREMO”. LA VEDOVA DEL MANAGER PRESUNTO SUICIDA: “LA FAREMO”

di David Vecchi

Lo dice senza prendere fiato, parole che sembrano quasi sfuggirgli, tanto vanno via in scioltezza: “Se ci fosse un errore materiale le persone offese facciano un’istanza di riapertura e noi provvederemo”. Il procuratore capo di Siena, Salvatore Vitello, pressato dal giornalista Antonino Monteleone de Le Iene, concede questo spiraglio ai familiari di David Rossi, il manager del Monte dei Paschi di Siena trovato morto la sera del 6 marzo 2013 in vicolo Monte Pio, tre piani e dodici metri sotto la finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni, sede della banca. Spiraglio al quale per prima la vedova, Antonella Tognazzi, sembra aggrapparsi seppur con poca convinzione: “Istanza di riapertura? La faremo”, concede pure lei a Le Iene.

Con poca convinzione perché la stessa Procura oggi guidata da Vitello ha per due volte archiviato la scomparsa di Rossi come suicidio nonostante le tante incongruenze e carenze riscontrate nelle indagini iniziali ed evidenziate persino dagli stessi periti nominati dal magistrato Andrea Boni che ha riaperto il caso nel 2015. Incongruenze e carenze che però non sono state tenute in considerazione nei decreti di archiviazione. Ma che anzi hanno portato il giudice per le indagini preliminari Roberta Malavasi a commettere dei macroscopici errori nel decreto con il quale il 4 luglio 2017 archivia il secondo fascicolo su David Rossi confermando il suicidio.

Nel testo si legge, fra l’altro, che tra le persone sentite nel corso degli approfondimenti investigativi figura anche Lorenza Pieraccini, segretaria di Fabrizio Viola, all’epoca dei fatti ad di Mps. Cosa non vera. La donna non è mai stata sentita come persona informata sui fatti. Eppure era stata una delle ultime persone ad avere parlato con David Rossi il 6 marzo 2013. E proprio per chiedere ragione di questo errore Le Iene chiedono di interloquire con il procuratore capo Vitello che declina la richiesta di intervista.

Allora il giornalista lo contatta telefonicamente. Pochi minuti di conversazione trasmesse nella puntata di martedì sera dalla quale il magistrato sembra decisamente infastidito dalle legittime contestazioni tanto da interrompere la conversazione prima di rispondere nel merito. Sostiene Vitello: “Nell’ordinanza con cui il gip Malavasi ha archiviato il caso ci sono tutte le risposte”. Il cronista gli fa notare che in realtà ci sono alcuni errori tra cui il passaggio sulla segretaria di Viola.

Il procuratore parla ad alcune persone che sono con lui e dice: “Se fate silenzio il signor Monteleone di Italia 1 mi sta facendo le domande così anche voi sentite le risposte che sto dando a come si chiama lui”. E prosegue: “Se ci fosse un errore materiale, le persone offese facciano un’istanza di riapertura e noi provvederemo”. Alle insistenze sul motivo dell’errore commesso dal gip, Vitello sbotta: “Lei fa il giornalista o fa soltanto spettacolo? Lei vuole provocarmi. Se lei mi dice che quello che dice la dottoressa Malavasi non è vero perché contiene degli errori e delle falsità.. crede sia questo il modo di intervistare le persone? La ringrazio e la saluto”.

Che un errore ci sia è indubbio. Così come è certo che la procura di Genova, competente sui magistrati di Siena, ha aperto un fascicolo a seguito delle dichiarazioni dell’ex sindaco Pierluigi Piccini ed ha già convocato alcune persone per essere sentite, oltre ad acquisire il materiale relativo a entrambe le inchieste svolte a Siena su David Rossi, compresa la ricostruzione di come il magistrato Aldo Natalini abbia distrutto alcuni reperti fondamentali come i sette fazzoletti di carta sporchi di sangue trovati nell’ufficio di David. Reperti mai analizzati e mandati al macero prima che il gip si pronunciasse sull’archiviazione o disponesse un supplemento di indagine.

L’invito di Vitello a presentare una nuova istanza di riapertura è ritenuta “una strada sicuramente da percorrere” dall’avvocato Luca Goracci, legale che difende la vedova di David, Antonella Tognazzi, e la figlia di lei, Carolina Orlandi. Sarebbe la terza. “Stiamo svolgendo altre indagini difensive e nel momento in cui avremo gli esiti formuleremo istanza di riapertura”. Sicuramente, aggiunge, “sarà chiesto anche che sia sentita Pieraccini” seppure “era già stato inutilmente chiesto nelle opposizioni finora presentate”. Ben tre. Una anche alla Procura generale di Firenze, alla quale chiesero di avocare le indagini. Ma dal capoluogo toscano preferirono rispedire il tutto a Siena.