Mps, anticipata a 17 giugno camera consiglio Tar per ricorso Codacons.

ROMA, 5 giugno (Reuters) – Il Tribunale amministrativo del Lazio ha anticipato al 17 giugno la camera di consiglio sulla richiesta dell’associazione Codacons di sospendere l’aumento di capitale da 3 miliardi lanciato da banca Mps in un ricorso depositato lo scorso 3 giugno contro la Consob e la stessa banca.

La notizia, anticipata dal Codacons, è stata confermata da una funzionaria amministrativa.

Intanto, parlando a margine di un evento a Siena, il presidente della Fondazione Mps Marcello Clarich ha detto di ritenere “completamente ininfluente” il ricorso del Codacons.

Il ricorso è relativo al prospetto con cui la Consob ha autorizzato l’aumento di capitale da 3 miliardi di euro per Mps.

L’associazione aveva chiesto di sospendere l’autorizzazione concessa dalla Consob – richiesta che però il Tar di fatto non ha accolto – in attesa che siano conclusi gli accertamenti sulle operazioni di bilancio avviate dalla Procura di Milano, e che riguardano la natura e la contabilizzazione dell’operazione sul Btp 2034 alla base della ristrutturazione del prodotto Alexandria fatta con Nomura e al centro dell’indagine.

Secondo la procura la compravendita di questi Btp sarebbe stata fittizia e Consob sta facendo su questo verifiche.

L’accertamento compare tra le avvertenze nel prospetto informativo dell’aumento, che ha ricevuto il via libera dalla stessa Consob.

L’operazione in questione, una complessa struttura finanziaria che replica un derivato sintetico, è rappresentata in bilancio a saldi aperti, cioè separando le varie componenti dell’operazione, che ha alla base una compravendita di Btp 2034 con la controparte Nomura per circa 3 miliardi.

Alexandria ha portato a un’esposizione netta di Monte dei Paschi nei confronti di Nomura di 4,7 miliardi a fine marzo, quasi metà del suo patrimonio. Bce ha chiesto a Mps di chiudere Alexandria entro il 26 luglio.

Secondo la tesi della Procura, da tempo rilanciata dal Codacons, in realtà l’operazione di acquisto e vendita è fittizia e quindi si tratta di un derivato che richiede una diversa contabilizzazione.

Se la Consob dovesse accertare che la tesi della Procura è corretta, secondo Codacons dovrebbe impugnare il bilancio 2014, sulla base dell’articolo 157 comma 2 del Testo unico della Finanza, ritenendolo non conforme alle norme.

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