Montepaschi, i conti battono le attese Bastianini: ora la revisione del piano

Utili per 388 milioni nei primi nove mesi. L’ad: la copertura dei rischi è tra le più alte in Italia
milano
«Non farò commenti sulla trattativa tra Unicredit e il ministero dell’Economia e sulle voci che sono circolate, spesso infondate: spero che le recenti dichiarazioni del ministero dell’Economia e i risultati della banca aiutino a lasciarsi alle spalle tutte queste voci». L’ad del Monte dei Paschi, Guido Bastianini, si presenta con un utile che, nei 9 mesi, batte le attese del mercato, sfiorando i 400 milioni. E prova così a lavar via dalla facciata di Rocca Salimbeni i segni di settimane di tiramolla su quanti miliardi servissero per accollarsi il fardello senese. Bastianini sosì sottolinea i progressi nei conti che riflettono come «la macchina commerciale continui ad accelerare», in vista della revisione del piano industriale (allungato al 2026) e dell’aumento di capitale «da realizzarsi a condizioni di mercato» l’anno venturo.
I conti al 30 settembre vedono quindi profitti a 388 milioni di euro (un anno fa ci fu una perdita da 1,54 miliardi), di cui 186 milioni realizzati nel solo terzo trimestre. I ricavi sono saliti del 3% (+6,8% su base pro-forma) a 2,26 miliardi, grazie alla spinta – comune a molti istituti – delle commissioni (+6%) e alla ripresa del margine di interesse (+2,5 trimestre su trimestre e stabile rispetto a un anno fa). Il Monte ha mantenuto stabili a 4 miliardi di euro i crediti deteriorati, ha ridotto dell’80% i crediti in moratoria rispetto al picco di giugno 2020 e del 22% i crediti performing a rischio di deterioramento, riducendo da 10 a 6 miliardi – con la transazione con la Fondazione Mps – i rischi legali. Il tutto rafforzando i suoi indici di capitale, con il Cet1 transitional che ha accumulato nel trimestre altri 70 punti base, portando a 400 punti il cuscinetto rispetto ai minimi richiesti dalla Bce. Ora, spiega Bastianini, «la qualità degli attivi è sotto stretto controllo» e «la copertura dei rischi legali è una delle più elevate tra le banche italiane». I progressi hanno permesso di azzerare il deficit di capitale a 12 mesi, che solo un anno fa era di 1,5 miliardi di euro. Uno shortfall di 500 milioni potrebbe materializzarsi a inizio 2023 per effetto di alcuni impatti regolamentari ma Mps ritiene che possa «essere mitigato o annullato» con apposite iniziative. È partendo da questi numeri (che non cancellano i risultati degli stress test, ma di certo li mitigano) che Mps e il Tesoro tratteranno con la Ue una proroga per la privatizzazione. Per ottenere un rinvio sufficiente lungo, Mps e il governo dovranno presentare delle compensazioni, rendendo più aggressivo il piano con una stretta ulteriore ai costi e nuovi tagli di personale. Il cda di Mps ha così comunicato l’«avvio» della sua «revisione» in vista dell’aumento in cui il Tesoro è pronto a fare la sua parte. La tempistica del piano «dipenderà dall’andamento dei negoziati», esso verrà allungato dal 2025 al 2026 e conterrà «ulteriori elementi di discontinuità». L’aumento avverrà nel 2022, anche se Bastianini ancora non può quantificarne l’entità. F. SP.
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