Monoclonali Tls in panne manca chi le sperimenta

Pochi i volontari: per ora solo 4 in Toscana In tutta Italia ne servono 800
di Andrea Vivaldi
In cerca di pazienti. È iniziata la fase 2 e 3 di sperimentazione degli anticorpi monoclonali di Toscana Life Science, ma per adesso non si trovano positivi al Covid su cui testare il nuovo farmaco. Ad oggi sono state reclutate solo quattro persone nella regione: una all’ospedale Cisanello di Pisa, due a Careggi a Firenze e una a Le Scotte di Siena. « Un mese fa sarebbero state di più, ma ora è difficile perché è cambiata la situazione epidemiologica, per fortuna spiega il professor Mario Tumbarello, direttore di Malattie Infettive a Siena -. Sono un peccato però questi numeri, perché si tratta di anticorpi molto promettenti, con il vantaggio essere somministrati via intramuscolo. E i dati dimostrano che possono avere un’efficacia anche contro le varianti. Dobbiamo riuscire ad andare avanti e finire il prima possibile. Questo potrà essere un farmaco per tutto il mondo, di cui andare orgogliosi ».
In Italia sono stati attivati 14 centri e l’obiettivo è arrivare a testare la cura su almeno 800 persone. Un numero non così ampio, ma che per adesso appare lontano. Il brusco calo dei contagi sta rendendo complesso rintracciare nuovi pazienti. Inoltre c’è una difficoltà temporale: chi aderisce deve aver avuto un tampone positivo da non più di 72 ore ed essere asintomatico o con sintomi lievi. Continuare con la sperimentazione però è fondamentale, poiché gli anticorpi rappresentano una vera cura contro il virus. E possono evitare l’ospedalizzazione. A lanciare un invito all’adesione, che rimane sempre volontaria, erano già stati Francesco Menichetti, primario di Malattie Infettive a Pisa, e Rino Rappuoli, coordinatore del team di ricerca di Toscana Life Science. « Con l’estate la partecipazione rischia di essere sempre minore – aggiunge Tumbarello -. Non possiamo arruolare in autonomia e serve la collaborazione da parte di tutti per andare avanti con la sperimentazione clinica che per essere completata ha bisogno di un numero adeguato di pazienti».
https://firenze.repubblica.it