Milano ha un nuovo museo del design

Questa settimana la pagina domenicale dedicata all’arte presta il suo spazio al design. L’attenzione è rivolta al ruolo dei musei nelle grandi città e nel capoluogo lombardo in particolare. La notizia che Milano ha un nuovo museo del design si carica di implicazioni importanti per una città in cui pubblico e privato danno vita a un’intensa attività culturale.
A dare vita al nuovo museo del design della città di Milano, inauguratosi a maggio nella Chinatown milanese, è l’ADI, l’Associazione per il Disegno Industriale. Nel suo articolo Stefano Casciani racconta non solo la bellezza dei nuovi spazi dell’ADI Design Museum e delle mostre con cui si è inaugurato, ma illustra come questa riuscita operazione abbia importanza anche rispetto ad altri temi. Perché l’Accademia di Brera ancora non apre Palazzo Citterio, detto anche Brera Modern, a quasi cinquant’anni dall’acquisizione? Ha senso propagandare – come fanno a gran voce governo e ministero – una fortissima spinta alla digitalizzazione dei beni culturali, se poi non si rendono accessibili le reali opere delle collezioni in adeguati ampliamenti museali? E perché l’ADI Design Museum si è aperto in un quartiere centralissimo come la Chinatown milanese, mentre altri importanti poli di cultura, come le facoltà scientifiche dell’Università statale, vengono “deportate” – come scrive Casciani – a Rho Pero? Quale modello di città si vuole realizzare a Milano nel centro città per gli spazi della cultura?
L’esperienza dell’ADI Design Museum dimostra che queste contraddizioni sono risolvibili prestando attenzione alla collaborazione tra le imprese, i progettisti e le loro associazioni, ma anche dando vita a nuovi spazi nella città storica.

 

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