Mangificio, turisti e inciviltà Il centro si riempie di rifiuti.

C’è una esplosione in città. Quella di rifiuti abbandonati in strada, accatastati fuori dai cassonetti per inciviltà o perché chi ha portato i sacchetti li ha trovati già pieni. Una esplosione che ha due spiegazioni ed un numero. Il numero è quello delle tonnellate in più raccolte da Alia (ex Quadrifoglio) dall’inizio dell’anno: 1.500 tonnellate, siamo oltre 22 mila totali. A fine 2017, le stime della società parlano di 3 mila tonnellate in più, cioè si passerà da quasi 42 mila tonnellate a 45 mila tonnellate l’anno. Il 7% in più di rifiuti in un anno: troppo per i livelli di raccolta attuali, un boom causato da due fenomeni sotto gli occhi di tutti e da un comportamento diffuso di scarso senso civico.

Il primo motivo è la concentrazione di locali e ristoranti in centro, attività commerciali nuove che producono più rifiuti di quelle che hanno sostituito. L’altro è l’esplosione delle locazioni private per i turisti, con migliaia di case trasformate in Airbnb: questo comporta non solo porta un aumento di rifiuti, ma i turisti spesso sono poco interessati a rispettare le regole della consegna e della raccolta differenziata, anche se chi lascia loro casa glielo ricorda.

È l’Ad di Alia a confermare che il boom di rifiuti in centro (e non solo) dipende dall’«esplosione del turismo a Firenze e delle presenze turistiche. Da una parte, ha portato alla trasformazione delle attività di vicinato, soprattutto di somministrazione, e alla di produzione dei rifiuti. E poi a cambiare l’uso delle case, lasciate dai residenti agli affitti ai turisti».

Un centro diventato un «mangificio» e una sorta di hotel diffuso: su Airbnb sono a disposizione oltre 8 mila case (con incrementi del 10% annuo), soprattutto dentro ai viali. Il boom del «mangificio» lo descrivono i dati forniti dagli uffici comunali ad Alia (che sta provando a riprogrammare frequenze dei passaggi dei camion che svuotano i cassonetti, anche quelli interrati). Negli ultimi 5 anni, questi locali sono aumentati del 28,6%: ma fuori del centro storico, solo de 16%, all’interno del 44%. «E nel castrum, dove l’aumento di produzione rifiuti è dell’11%, i locali di commercio alimentare sono aumentati del 77,1%. Nonostante sia aumentata la raccolta differenziata, al 70% nel centro e al 66% nel castrum, è evidente che questi locali producono enormemente più rifiuti di quelli che hanno sostituito» dice Giannotti. L’abbandono dei rifiuti, poi, è anche una questione di inciviltà e scarsa conoscenza (da parte dei turisti) di come e quando vanno conferiti o portati nei cassonetti. Ma il problema non riguarda solo il centro. In periferia è noto il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti tessili (che dovrebbero andare in impianti ad hoc): «Ormai, dalla Piana è arrivato anche a Novoli» spiega Giannotti. E poi, lungo il percorso della tramvia «si registrano tantissime ristrutturazioni edilizie. Purtroppo, in molti casi, in modo illecito, buttano i laterizi nei cassonetti» racconta Giannotti. Così chi porta i rifiuti normali ai cassonetti, ormai pieni, li lascia fuori, per terra. Ma quante multe vengono elevate nei confronti di questi comportamenti? «I nostri 7 operatori ne hanno elevate 383 da gennaio — dice Giannotti — Ma se anche i vigili ci dessero una mano…».

Marzio Fatucchi

  • Domenica 30 Luglio, 2017
  • CORRIERE FIORENTINO