L’oro blu e la battaglia dei fiumi in Iraq

Lungo le rive irachene del fiume Eufrate una domanda domina la conversazione: cosa ha ucciso i pesci? Tonnellate di carpe giacciono senza vita lungo gli argini nella zona di Sadat al Hindiya, nell’Iraq centrale. Contando che l’economia del territorio si basa sull’industria ittica, e che i danni ammontano a centinaia di migliaia di dollari, il misterioso evento è una vera e propria calamità naturale.

L’inquinamento dei fiumi è un danno “collaterale” del conflitto che in Iraq imperversa da 15 anni. L’oro blu dell’Eufrate e del Tigri non viene preservato nella sua purezza ma ha un valore incommensurabile. Tanto da diventare il centro di unconflitto geo e idro-politico tra Iraq, Iran e Turchia. Protagoniste sono le dighe, come quella ad Hasankeyf, ma non solo. Ci sono anche aziende di costruzione e persino milizie, incluse quelle dello Stato Islamico, che se ne contendono il controllo.

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