Lorenzo Milani, gli anni del privilegio.

5 dicembre 2017

 

Straordinario spettacolo di Alessandro Calonaci, DOMENICA 17 DICEMBRE (ORE 18)

SIENA – “Lorenzo Milani. Gli anni del privilegio” va in scena a Spazio Siena domenia 17 dicembre (ore 18) dopo il rinvio di domenica scorsa, a causa di una indisponibilità improvvisa del protagonista Alessandro Calonaci. L’attore presenta una interpretazione di grande successo (ha aperto la seconda parte del festival di Spoleto) dedicata a un Don Milani sconosciuto, quello appunto degli “anni del privilegio”. Li definisce così il giornalista Fabrizio Borghini nel titolo del libro-inchiesta dedicato a una delle figure più conosciute nel campo di quell’impegno religioso e sociale, da cui è tratto il monologo di Calonaci. Si tratta di uno spettacolo denso di pathos che ricostruisce la vita, diciamo così, della presa di coscienza di un Lorenzo Milano che, da bambino e poi da ragazzo, ha vissuto in un contesto agiato e borghese. Calonaci interpreta in maniera coinvolgente passaggi fondamentali, come i soggiorni a Castiglioncello negli anni ‘30, località balneare frequentata da grandi artisti, amici della famiglia Milani, esempio delle stridenti contraddizioni sociali dell’epoca. Un colpo di scena chiude uno spettacolo dal grande valore: consente di capire perché Don Lorenzo abbia scelto di “stare dall’altra parte della barricata”, ponendosi a servizio degli “ultimi”. Il riferimento è un libro che ricostruisce, attraverso una serie di interviste quasi interamente inedite, i primi venti anni di vita del priore di Barbiana. Si tratta del famoso periodo passato “nelle tenebre dell’errore” – come lo definì lo stesso don Milani – sul quale fino ad oggi le ricerche erano state frammentarie. “Lorenzo Milani, gli anni del privilegio” è stato un caso editoriale Toscana: a suo tempo, secondo solo a “Inferno” di Dan Brown, poi oggetto di varie ristampe. La trasposizione scenica e l’interpretazione di Alessandro Calonaci ci consente di capire le successive scelte del giovane Lorenzo che, cresciuto in un’agiata famiglia dell’alta borghesia fiorentina, decise di abbandonare la sua classe d’origine per abbracciare i poveri.”