Lo strappo di Saccardi: «Mi candido»Ma il partito la boccia: è prematuro.

M.B.

 

«Sono pronta a candidarmi alla presidenza della Regione. E se ci saranno le primarie, il segno distintivo del Pd, io sono pronta a correre». Da settimane nei palazzi della politica si parlava di Stefania Saccardi come possibile candidata governatore del Pd per il dopo Rossi, e a sorpresa l’assessore alla sanità ha rotto gli indugi. Un’esternazione arrivata in una intervista a La Nazione che è stata però accolta freddamente dal partito, a partire dal vertice renziano (nonostante lei sia una renziana di ferro). Ieri Saccardi non ha voluto aggiungere niente alle sue parole, critiche anche sul partito e sulle Amministrative — «in alcuni candidati si è privilegiato l’appartenenza al radicamento» — ma alle persone a lei vicine ha spiegato che di fronte agli attacchi personali di questi giorni, e a quelle che lei considera maldicenze (il riferimento è alla vicenda della case di sua comproprietà non denunciate, sollevata dal consigliere regionale di Fdi, Giovanni Donzelli, ndr ), lei non arretra. Anzi, è in campo ed è pronta, «quando sarà il momento», a correre per la guida della Toscana. Un’accelerazione decisa senza che il partito ne fosse informato e senza consultarsi con nessuno.

Il governatore Rossi, ex Pd, spiega con una battuta la sua opinione: «È tutto prematuro. Siamo a metà legislatura, lavoriamo ventre a terra fino al 2020». Nei corridoi si parla anche di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, renziano e fiorentino come Saccardi, come futuribile candidato governatore. Giani ieri si è limitato a commentare le parole della collega di partito e componente sottolineando che «è inopportuno ora lanciare candidature, prefigurare competizioni interne. Occorre la massima unità in vista delle elezioni politiche, come del resto è stato sottolineato qui a Napoli, dove sono per la conferenza programmatica del partito». E proprio a Napoli i vertici toscani e nazionali del Pd hanno appreso — con stupore — dalla stampa della autocandidatura di Saccardi.

Anche Giani comunque spinge per le primarie: «Credo che si faranno: sono coessenziali al Pd e sono la maniera migliore per costruire consenso su una candidatura ed un programma». Giani però aggiunge una risposta a Saccardi, che sulla convention di Prato voluta da Antonello Giacomelli e Luca Lotti e da lei disertata, ha spiegato «ero a lavorare per la sanità toscana, i cittadini mi pagano per fare l’assessore»: «Il seminario di Prato è stato un bel momento, un confronto con presenze autorevoli, che ha mostrato anche che il partito toscano è ben guidato — dice Giani — Lei ha sbagliato a non venire. Tutti noi lavoriamo per i toscani, ci siamo solo organizzati».

Dario Parrini, segretario Pd, si limita ad un «no comment», mentre Antonio Mazzero,vicesegretario e consigliere regionale, stoppa Saccardi: «Quella sulle candidature alla presidenza della Regione mi sembra una discussione futuribile. L’obbiettivo di oggi è la conferenza programmatica regionale che servirà a rilanciare l’azione di governo della Regione fino al 2020, attuando il programma con cui ci siamo presentati agli elettori due anni fa». «E se dobbiamo parlare di elezioni — aggiunge — questo è il momento in cui dobbiamo lavorare per il voto nazionale di marzo, perché prima delle Regionali ci sono le Politiche». «Mossa prematura» quella di Saccardi anche per Alessandra Nardini, consigliera regionale, orlandiana: «Concentriamoci sulle cose da fare questi due anni di legislatura. Le vicende nazionali e le divisioni dei renziani non devono influire sulla Regione. E quando sarà il momento, parliamo prima di proposte e alleanze e poi di nomi». E dall’opposizione, Stefano Mugnai di Forza Italia, dice: «Mi pare di essere negli ultimi giorni della Pompei renziana, con tutti contro tutti; e le divisioni dei renziani in Toscana sono ancora più chiare. Ciò, assieme al comportamento di Rossi, indebilisce l’azione di governo regionale. E i toscani, al momento del voto, daranno il loro giudizio».

Domenica 29 Ottobre 2017 Corriere Fiorentino.

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