Lo sforzo di Marzucchi…

di Pierluigi Piccini

Lo sforzo di Marzucchi, per cancellare la sua esperienza di alleato del primo governo di centrodestra a Siena, è tanto grande da risultare irrisorio. Di certo, questa alleanza gli ha fruttato diversi incarichi e qualche scelta amministrativa a suo favore, nonché un assessore che, in corsa, ha visto cambiare le sue deleghe  per ben due volte, l’ultima delle quali è stata un vero e proprio declassamento. Questo declassamento portava con sé, nella sua stessa matrice, alcuni aspetti che sarebbero dovuti essere valutati attentamente sia dal buon assessore sia del suo referente politico in Consiglio. La delega alla cultura era stata gestita, fin dall’inizio del mandato, dal Sindaco, mentre la delega al Santa Maria della Scala era e rimaneva in capo all’avvocato De Mossi. Forse quello sarebbe stato il momento giusto per rompere con l’attuale maggioranza. Eppure si è stati “costretti” ad andare avanti, non si sa bene perché visto che, dopo pochi mesi, la rottura si è verificata comunque. Non affronto la questione di genere, ma una riflessione sull’accaduto la meriterebbe.

Su cosa si concentra il ragionamento del liberal, socialista, riformista (le appartenenze si rivendicano ormai da anni fra una scadenza elettorale e l’altra) su tre punti in modo particolare: l’eventuale virata a destra, sull’essere civico come il De Mossi, sulla neutralità degli atti amministrativi. 

Quello della virata è incomprensibile se non per giustificare una eventuale rottura con l’attuale maggioranza. Un alibi costruito ad arte: in cosa consisterebbe l’ulteriore virata? CasaPound ha già sostenuto questa amministrazione al momento della sua nascita. Ricordo la prima manifestazione sulle Foibe, se non andiamo errati, con la partecipazione di un assessore del Comune con tanto di fascia tricolore. Su questo il liberal socialista (che dovrebbe rifarsi a Carlo Rosselli, Ernesto Rossi, Camillo Berneri) non ha detto nulla. 

Quanto alla neutralità degli atti amministrativi, è mai possibile che un atto amministrativo sia neutro? Ad esempio privatizzare un asilo nido è un fatto neutro? Penalizzare un settore come quello dell’istruzione è di destra o di sinistra? Siamo sicuri che agli atti presentati da questa amministrazione non si potesse proporre qualcosa di alternativo come ha fatto l’opposizione in questi anni? Esempi ce ne sono tantissimi dal Piano operativo a quello su la mobilità, dall’accettazione modale del Palazzetto dello sport alla costituzione di Sigerico, fino alla visione del welfare sociale proposta dall’assessore Appolloni. Ci sarebbe piaciuto un bel dibattito in consiglio, fra una visione liberale della società e una cattolico-conservatrice: non abbiamo avuto questa fortuna. Marzucchi ha votato sistematicamente tutte le delibere della giunta di centrodestra. Devo dargli atto che, tuttavia, in diversi casi abbiamo assistito ad una fuga tattica dall’aula del Consiglio.

Infine, in questa giunta sarebbero tutti civici lui e De Mossi? Auguri! Matteo Salvini, Giorgia Meloni e l’allora responsabile di Forza Italia, Stefano Mugnai erano dei turisti che passavano per caso per Siena proprio in concomitanza con le elezioni amministrative? Ci si sono trovati così bene che sono ritornati, alcuni di loro, anche più volte. E proprio a Mugnai voglio far riferimento quando, in una sua visita senese, ha ricordato al sindaco che la vittoria alle amministrative del 2018 andava ascritta proprio ai partiti che lo hanno sostenuto. Strano che Marzucchi non se lo ricordi, e soprattutto non abbia battuto ciglio all’epoca dei fatti. Se poi qualcosa, proprio la vogliamo dire su questa maggioranza, ha una caratteristica: quella, di essere civicoassassina. I civici li ha distrutti quasi tutti, tranne lo schieramento di Falorni, che è stato costretto a cambiare nome per significare che non è più quello che ha sostenuto De Mossi in campagna elettorale. Per quanto riguarda Siena Aperta di Marzucchi, ci sarà pure un perché se quest’ultima ha resistito fino quasi alla fine del mandato amministrativo, addirittura esprimendo un assessore.

Anche Tucci fa bene, dal suo punto di vista, a rivendicare il ruolo dei partiti, ma in quel “se ne vada” rivolto a Marzucchi c’è solo un rischio politico di fare un piacere a Siena Aperta, togliendogli le castagne dal fuoco.

Una cosa però il liberal socialista ha imparato dal centrodestra: il populismo. Ha gridato allo scandalo delle bollette e delle tasse. Attenzione tasse e non tributi, le prime sono quelle in cui beneficiario è lo Stato le seconde sono quelle che vanno ai Comuni. Distinzione sottile ma utile per Marzucchi, che ha votato sistematicamente a favore dei Bilanci di questa amministrazione comunale che ha, ad esempio, dei tributi che sono al massimo consentito dalla legislazione italiana.

 

 

(10- continua)