L’incitazione all’odio non appartiene a Siena.

Unica via la legalità e gli esempi.

 

di Massimo Rossi

 

La mia città è inclusiva.

La mia città è una casa aperta a tutti.

La mia città non alimenta l’odio.

La mia città ha tradizioni di democrazia e di civiltà millenarie.

 

Mi chiedo, leggendo le razioni sui social e sulla stampa, dove sia andata a rintanarsi l’anima inclusiva e di amore per i più giovani che la mia città ha sempre coltivato.

Questa è una città che ha generato l’amore per le nuove generazioni e sulle nuove generazioni ha fondato il futuro che è passato e presente insieme.

Ora invece il clima di odio si riversa su dei ragazzini (mi dicono di 14-15 anni) che indubbiamente avrebbero compiuto atti contro la legge (civile e penale).

Questo, se è vero e in che misura, lo accerteranno le forze dell’ordine nella loro attività investigativa e la Magistratura (minorile od ordinaria) ma non certo le eventuali punizioni devono essere demandate a “squadre punitive”.

Tale concetto oltre a integrare un reato in chi lo propone è inaccettabile sotto il profilo etico, morale e di stretta legalità.

Le parole in taluni casi, come questo, sono pietre.

La legalità ed il rispetto della legge deve essere un esempio e i più grandi devono fare comprendere i valori ai più giovani.

I più grandi di età devono fare comprendere ai ragazzi che tali comportamenti sono immorali, non etici ed illegali.

Questa è la civiltà, non le “squadre punitive”.

L’esempio e l’insegnamento queste sono le chiavi e lo sono sempre state nella mia città.

Forse però la nostra società ha abdicato all’esempio perché non sono certo meglio i maggiorenni ed ha abdicato all’insegnamento perché il tempo per stare con i ragazzi è sempre meno e di sempre più scarsa qualità.

Non voglio vivere in una città in cui ci si scaglia contro ragazzi di 14-15 anni solo perché soggetti deboli.

Loro sono soggetti deboli che in realtà chiedono aiuto e comprensione e non punizioni senza insegnamento.

La legalità non è un “vestito della festa” che va bene se sotto processo ci sono i “notabili”  della città e si dismette se accusati sono dei ragazzini.

La legalità è un lusso che si può permettere una città evoluta e democratica come ho sempre conosciuto la nostra.

Si prendano i dovuti provvedimenti di legge ma si eviti di fomentare un odio che non si sa esattamente cosa possa portare e dove ci possa portare.