di Pierluigi Piccini
In Consiglio Comunale abbiamo appreso dall’assessore ai lavori pubblici Pugliese che l’amministrazione è a fianco delle dirigenze scolastiche per garantire la riapertura delle scuole in presenza e sicurezza. Peccato però che le famiglie continuino ad essere in grande apprensione e non abbiano fino ad ora ricevuto notizie certe su come riprenderanno le attività didattiche.
La premessa della dichiarazione letta dall’assessore è apparsa di un’ovvietà. Non è conclusa l’emergenza, ha dichiarato. Come se non si sapesse! Appunto per questo servono piani chiari di intervento per far fronte alla situazione. È stato sottolineato come le disposizioni ministeriali contengano incertezze demandando alle iniziative delle dirigenze scolastiche disposizioni consone alla riapertura. Facciamo notare che tra le direttive, le più chiare invece impegnano le amministrazioni locali, sindaci e assessori preposti, a collaborare, nel caso di bisogno, per la ricerca di spazi ospitanti in soccorso alle scolaresche che necessitano di rientrare a scuola rispettando il distanziamento. A questa prioritaria esigenza di spazio l’assessore risponde con una succinta lista di micro interventi in atto di natura ordinaria, come tinteggiature, sostituzioni di apparecchiature a LED e sostituzioni di termosifoni.
Risulterebbe che le scuole stiano faticosamente valutando ogni possibile modifica interna per scongiurare la necessità di riduzione oraria, turnazione e ricorso alla DaD.
Che ogni eventualità strutturale sia presa in considerazione, divisione di mense, utilizzo di aule laboratorio, di spazi esterni, modifiche interne.
Eppure nonostante gli sforzi, in assenza di risposte concrete dell’amministrazione, non c’è alcuna certezza che le necessarie modifiche strutturali vengano fatte in tempo utile e che non avendo sufficienti spazi, non si debba ricorrere a DaD e riduzione oraria. A conferma di ciò l’assessore ha sottolineato che il Comune sta ancora valutando l’affidamento per le opere di completamento di edilizia leggera prevista nel bando PON. Siamo alla fine di luglio. Ci chiediamo come sia possibile completare le opere necessarie entro il 1 settembre se siamo ancora a questo punto.
Le famiglie sono decisamente allarmate e fermamente contrarie all’ipotesi di tornare alla didattica a distanza o alla riduzione del tempo scuola.
Sarà opportuno fornire all’utenza risposte meno evasive e generiche per consentire ai genitori di organizzare al meglio la propria vita privata e lavorativa ed ai ragazzi un tranquillo rientro a scuola.