L’amministrazione comunale: un simulacro.

di Pierluigi Piccini

Facendo diversi incontri con i cittadini senesi, mi è capitato di sentire il giudizio stupito in seguito agli incontri che hanno richiesto all’attuale Amministrazione comunale. La stranezza risiede negli interlocutori dei vari assessorati che non corrispondevano quasi mai a persone legate a ruoli o incarichi comunali riconosciuti. Strano! Mi sono detto. Cosi come mi è stato riferito che anche negli incontri istituzionali, in alcuni casi, gli assessori erano accompagnati da persone che non rispondevano alle figure amministrative del Comune. Mah! Quindi c’è da chiedersi, soprattutto per chi, come me, fa il consigliere comunale, dove sono i centri decisionali? Stiamo assistendo a un simulacro istituzionale? Mi aspetto già la risposta formale: chi decide è la Giunta nella sua interezza e il Sindaco. Replica che non risponde, però, alla verità dei fatti, purtroppo!
Ma parliamo anche dell’avvocato De Mossi, quello abituato a lavorare con la partita Iva, che si vanta di fare in un’ora quello che altri, i politici, fanno in una giornata lavorativa. Quindi dobbiamo pensare che un lavoratore autonomo esperto come l’avvocato passi poco del suo tempo in Comune e allora se così è, chi pensa nelle ore di lavoro dei dipendenti comunali quando lui non c’è? I dirigenti o quei “simulacri” di cui parlavamo precedentemente? O ci sono altri personaggi ancora? Dove vengono prese le decisioni? Scusatemi se insisto. L’avvocato continua a fare il suo mestiere e a percepire, allo stesso tempo, l’indennità piena di primo cittadino. Ma questi non era la stessa persona che teorizzava, in una logica di cambiamento, una moderna ed avanzata concezione della trasparenza amministrativa, capace di non ripetere, per quanto mi riguarda, gli errori di un Mussari con l’insito rischio del conflitto di interessi? E a fronte di tutto ciò, perché l’avvocato non si avvale del secondo comma della legge 31 dicembre 2012 articolo 20, domandando la sospensione dall’esercizio professionale? Credo che più che chiedere tempo per questa Giunta, per farla iniziare a lavorare, sarebbe bene che avviasse, una volta per tutte, una fase di chiarezza fra l’istituzione Comune i partiti e i movimenti che la sorreggono: oggi c’è troppa confusione con l’uso di personale improprio. L’Amministrazione pubblica richiede tempo, strategia e competenza. Ne parleremo, se qualcuno vorrà farlo, dopo il Palio straordinario.