L’addio di Franco Maria Ricci artista di libri e di labirinti

1937-2020 Cultore della grafica e raffinato editore, fondò la rivista «FMR» apprezzata dagli amici Borges e Fellini

 

di Stefano Bucci

Editore, bibliofilo curioso, collezionista raffinato, graphic designer. Tutto questo (e non solo) è stato Franco Maria Ricci, scomparso ieri a 82 anni per un infarto (ma da tempo era stato fiaccato dalla malattia) nella sua casa di Fontanellato in provincia di Parma, sul limitare della sua più giovane creatura: il Labirinto di Masone, un incredibile universo di bambù, il più grande del mondo. I funerali saranno celebrati nella cattedrale di Parma, città dove era nato e alla quale era rimasto sempre legatissimo, lunedì 14 settembre alle 14.30. «La scomparsa di Franco Maria Ricci — ha commentato il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini — è un grande dolore. Con lui viene a mancare un intellettuale di straordinaria sensibilità e intelligenza, un editore colto e raffinato, un uomo che ha sempre operato per divulgare la conoscenza del nostro patrimonio culturale».

Raccontava Ricci di essere stato folgorato dall’incontro con l’opera di Giambattista Bodoni (1740-1813) e di aver iniziato la sua carriera di editore nel 1963, con una ristampa anastatica del Manuale tipografico, coltivando in parallelo un forte interesse per la grafica che lo ha portato a disegnare i marchi e le pubblicità di grandi aziende, italiane e nel mondo. A renderlo famoso sarebbe stata la sua rivista «FMR», pubblicata dal 1982 al 2004, e definita da Federico Fellini «la perla nera». Una rivista dalle copertine sempre sorprendenti, dalla carta preziosa e unica, teatro felice delle sue tante passioni, accompagnata nel suo percorso mentre prendeva corpo il progetto del Labirinto della Masone, a lungo sognato, poi finalmente diventato realtà.

Franco Maria Ricci è nato nella provincia italiana colta e raffinata (la stessa dei Bertolucci) per imporsi internazionalmente grazie al suo gusto e allo stile personalissimo e una cultura aperta al bello e all’arte di ogni civiltà. Dei suoi 82 anni (era nato il 2 dicembre 1937) la gran parte (se non tutti) li ha trascorsi alla ricerca della Bellezza: non a caso Éphèmère. La bellezza inevitabile è stato il titolo del documentario che il team del «suo» Labirinto della Masone gli aveva dedicato per gli 80 anni. Un progetto, quest’ultimo, legato anche alla sua grande amicizia con Jorge Luis Borges: un labirinto fatto di bambù che comprende anche edifici monumentali e che ospita una prestigiosa raccolta d’arte e di libri. Un modo, diceva, per onorare la promessa a suo tempo fatta a Borges.

La storia di Ricci è una storia di grande e bella editoria. Dopo la ristampa anastatica del Manuale tipografico, opera introvabile anche in antiquariato, in tre volumi tirati in 900 esemplari numerati su carta di Fabriano e rilegati in pelle nera, nel 1965 (e fino al 1972) Ricci dà inizio alla stampa della grande Encyclopédie de Diderot et d’Alembert e contemporaneamente crea le sue collane di volumi d’arte: Quadreria e Segni dell’Uomo. Nel 1977 nasce La Biblioteca di Babele diretta proprio da Borges, edita in italiano, francese e inglese, che comprende titoli rari o poco conosciuti di grandi scrittori come Chesterton, Henry James, Jaques Cazotte, Giovanni Papini.

A Fontanellato

Aveva realizzato nel Parmense un dedalo vegetale: il suo capolavoro finale

Il successo e la fama arrivano nel 1982 quando Ricci — assieme a Laura Casalis e alcuni collaboratori eccellenti come Giulio Confalonieri, Massimo Listri, Vittorio Sgarbi e Giovanni Mariotti — dà vita alla rivista d’arte che segnerà il più grande successo della casa editrice: «FMR», che diventerà presto una testata di grandissima diffusione, stampata in tutto il mondo in quattro differenti edizioni, italiana, inglese, francese, spagnola.

Ma l’universo di Ricci è stato ancora più vasto: la collana Grand Tour, una serie di volumi di grande formato sulle meraviglie artistiche delle città italiane, dalle più famose alle più segrete, ricchissimi di fotografie a colori, corredati di testi che narrano le vicende storiche e artistiche della località o del monumento a cui il volume è dedicato. E poi le Enciclopedie delle città (Milano, Parma, Roma e, più di recente, l’Enciclopedia della Sicilia), e la collana, curata da Gianni Guadalupi, dedicata a Signorie, Principati e Antichi Stati d’Italia.

Nel 2004, dopo aver lasciato la direzione di «FMR», Ricci dedica gran parte del suo tempo al labirinto. Anche se quella certa sua idea (raffinata, colta, elegante, unica) di editoria non lo avrebbe lasciato mai: sarebbe nato così il marchio Ricci Editore, poi la Franco Maria Ricci Editore, con sede a Fontanellato, che pubblica ogni anno poche edizioni molto curate sotto l’aspetto sia grafico sia dei contenuti, con una attenzione particolare naturalmente alla bibliofilia e ai capolavori italiani.

 

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