massimo vanni,
Il vicesegretario Mazzeo “Il nemico non è da quella parte, lo sono questa destra e i populismi”
Dal nostro inviato
pisa
Giú i muri. Bando all’autosufficienza. Il Pd denuncia per la prima volta che «la Toscana è contendibile». Che il governo toscano non è piú dato per diritto ereditario. Che perfino i collegi del Rosatellum sono a rischio. E ora che i sondaggi nazionali disegnano un Pd sotto il 25% e la sottosegretaria Maria Elena Boschi, che spera ancora di candidarsi in Toscana, vive i giorni più difficili, lo stato maggiore renziano apre alla sinistra di “Liberi e Uguali”. Apre al riconoscimento di quella « dolorosa scissione » , come la chiama il vice Antonio Mazzeo: «Perché il nemico non è alla nostra sinistra, lo sono questa destra e i populismi » , dice il numero due aprendo la Conferenza programmatica del Pd toscano convocata non a caso a Pisa. Nella città della torre un tempo roccaforte inespugnabile e oggi a rischio per le divisioni tra Pd e sinistra. E se oggi il governo regionale si regge sull’asse Pd- Mdp, « perché la Toscana non può essere un modello nazionale? », chiede Mazzeo. Il turborenziano scelto dai piani alti del Pd per fumare il calumet della pace a sinistra. È un Pd insicuro, quello che va in scena a Pisa. Un Pd che non pensa più di fare da solo: « Altrimenti rischiamo di perdere non solo i collegi alle elezioni politiche, ma anche la Regione Toscana poi, facendo così un regalo a destra e populismi » , la dice chiara e tonda Mazzeo. È l’ammissione indiretta, seppur mai dichiarata fino ad ora, che le sconfitte subite nei Comuni ancora bruciano. E che altre potrebbero arrivare a maggio, quando si voterà a Massa, Siena e anche Pisa: « I risultati negativi delle passate amministrative ci chiamano ad essere il punto di riferimento di un nuovo centrosinistra». Usa proprio questa parola – « centrosinistra » – il numero due del Pd renziano. Nessuna guerra, niente scontri a sinistra, chiede ora il Pd renziano. Nonostante la svolta verde sull’inceneritore, il governatore Enrico Rossi non avrà un avviso di sfratto anticipato: « Arriviamo fino al 2020 » , si ripete per autoconvincimento. Tanto piú che lo stesso Rossi propone una sorta di patto col Pd in un’intervista al “ Corriere”: evitare scontri tra leader nei collegi. Un segnale di pacificazione che non è passato inosservato: « Voglio capire meglio, ne parleremo a quattr’occhi», dice il segretario del Pd Dario Parrini. D’altra parte, se la distensione a sinistra consentirà di evitare inutili scontri alle prossime politiche, potrà tradursi in vere e proprie alleanze anti-destra nei Comuni toscani al voto in primavera.
Alle Officine Garibaldi di Pisa, dove il Pd, organo dei “frondisti” di Monia Monni e Stefano Bruzzesi, tiene la Conferenza programmatica sul modello Leopolda con sessioni tematiche, talk show e intermezzi musicali, ci s’interroga come presentarsi agli elettori del 2020: «Dobbiamo far partire le grandi infrastrutture ». Tav fiorentina, Tirrenica e Darsena Europa a Livorno, per cominciare. E per la prima volta, con Gianni Anselmi, il Pd lancia l’idea di sconti ed esenzioni su Irap, Imu e Tari per le grandi imprese straniere che vorranno insediarsi in Toscana.