La situazione è grave, ma non seria.

di Pierluigi Piccini

Il sindaco-avvocato e i suoi assessori ogni giorno fanno un nuovo annuncio. Per loro la campagna elettorale non è ancora finita, evidentemente. Ma non preoccupa questa strategia dell’eccesso, del resto legittima, quanto la qualità (assai scarsa) delle proposte, che rischiano gettare nel ridicolo non solo un’amministrazione, ma un’intera città. Il primo cittadino non ha capito qual’è il suo ruolo istituzionale e annuncia mirabolanti soluzioni, come la metropolitana di superficie associata a un centro commerciale a Isola d’Arbia, senza dimenticare la mitica tramvia sotterranea. Sembrava già esagerato il suo predecessore, che parlava di Ikea nella stessa zona. Ma qui siamo a un livello inarrivabile, che danneggia gli stessi senesi a cui diranno, in un prossimo scoop, che è stata localizzata la mitica Diana… Parlando di infrastrutture viarie e di aree commerciali, bisognerebbe prima di tutto pensare a definire gli strumenti urbanistici e le strategie di governo. Sopratutto, serve buon senso. A Isola d’Arbia attendono da anni il completamento di una strada. E mentre i piloni in cemento ci rimandano a un esempio di pessima amministrazione pubblica, come si può prevedere nella stessa area un metrò? Sarebbe più saggio e prudente pensare al completamento delle opere in corso. Siena esprime anche uno dei rarissimi esempi di centro storico ancora vivo, preso a esempio rispetto a quelli di altre città, svuotati di attività e funzioni per i cittadini, che offrono solo pizzerie e souvenir per i turisti. Equilibri, quelli del centro storico di Siena, che negli ultimi anni hanno subito un grave colpo. Davvero serve uccidere definitivamente un centro storico sotto l’assedio di un turismo di massa in favore di una grande zona commerciale in un’area periferica? Saranno contenti gli abitanti di Isola d’Arbia di ricevere migliaia di consumatori ogni giorno? O non preferirebbero risolvere i loro problemi urbanistici? Saranno felici le associazioni di categoria e i negozianti di una scelta che potrebbe essere il colpo di grazia per un’intera economia? Ci piacerebbe dare un contributo di idee e progetti, ma così è difficile. Come direbbe Ennio Flaiano, “la situazione è grave, ma non seria”.