La scossa del Palio straordinario.

La Tartuca, senza fantino, vince dopo una carriera drammatica. Grave incidente al cavallo della Giraffa, che scivola sul tufo.

Daniele Magrini

 

siena Un nugolo di cavalli scossi, un solo fantino, Tittia nel Nicchio, che resta a combattere fino alla fine. Ma nulla può contro la tenace volontà di vittoria di Remorex, cavallo esordiente che, da solo, senza il suo fantino caduto alla seconda curva del Casato, vince per la Contrada della Tartuca il Palio straordinario per la fine della prima guerra mondiale. Se il messaggio era quello di celebrare la pace ritrovata, sul Campo è stata invece battaglia: il cavallo della Giraffa, Raol, ha riportato una grave lesione all’anteriore destro ed è stato trasportato alla clinica veterinaria del Ceppo.

Due fantini, il pistoiese Jonathan Bartoletti detto Scompiglio e Giuseppe Zedde detto Gingillo, sono rimasti esanimi sul tufo. E si sono temute gravi conseguenze. Ma già nella tarda serata, entrambi avevano ripreso conoscenza. Cupe note di cronaca che non scalfiscono il trionfo della Tartuca in cui, se è vero che a vincere è stato il cavallo senza la sua guida, è stato comunque il giovane fantino Andrea Coghe detto Tempesta, prima di cadere, a condurre in testa il suo barbero, dopo aver azzeccato anche una buona traiettoria interna in avvio.

Ben tre le Contrade che si sono alternate in testa: la Chiocciola, la Civetta e appunto la Tartuca. Il Palio delinea il suo epilogo alla seconda curva di San Martino: la Civetta, con Andrea Mari detto Brio e lo scorbutico Techero, era riuscita a prendere la testa sin dalla fine del primo giro, superando Chiocciola e Giraffa. Ma Techero rifiuta la curva e va sbattere sui materassi: allargano anche le due inseguitrici. E allora Tempesta può scatenarsi e portare a segno la sua manovra decisiva. Conquista la testa e si avvia alla seconda infida curva del Casato. Si deve svoltare quasi a 90° in salita. Andrea Coghe sfiora il colonnino e cade, proprio mentre il cavallo della Giraffa, Raol, sembra scivolare sul tufo e piomba pesantemente a terra. Violento l’impatto anche per il fantino Scompiglio, che resta immobile sul tufo.

Gli effetti della scivolata del cavallo della Giraffa finiscono per coinvolgere sia la Chiocciola che la Selva. Sbatte sul colonnino anche il Nicchio, ma Giovanni Atzeni detto Tittia riesce a rimanere in groppa a Violenta da Clodia. Davanti ci sono solo i cavalli scossi della Tartuca e della Chiocciola. Non si passa un cavallo scosso che vuole correre, dicevano i vecchi fantini. Tittia, l’unico fantino ancora in campo, prova a combattere comunque. Ma Remorex, là davanti non molla. Ha un unico sussulto all’ultima curva di San Martino: sembra stanco della sua galoppata. Ma sente arrivare come un fulmine la minaccia del cavallo scosso della Chiocciola, Terribile da Clodia. E si rimette in moto. Accetta la sfida per istinto, quasi consapevole della rivalità fra le due Contrade, e forse anche Tittia, dietro a quei due cavalli scatenati, capisce che non c’è più niente da fare.

All’ultima curva del Casato, Terribile da Clodia allarga. Il Nicchio si infila ma Remorex è inarrivabile, e insieme a Tempesta fa gioire la Tartuca, il suo capitano Gianni Cortecci, e tutto il popolo tartuchino. Che per un giro aveva temuto, invece, la vittoria dell’avversaria. Perché dopo due mosse false, alla terza partenza è proprio Elias Mannucci detto Turbine, fantino empolese della Chiocciola, a condurre Terribile da Clodia in testa, seguito da Giraffa, Selva e Lupa. Ma i fotogrammi decisivi del Palio sono altri: il rifiuto della seconda curva di San Martino da parte di Techero, il sorpasso della Tartuca ai danni non solo della Civetta, ma anche di Chiocciola e Giraffa. Che termineranno poi la loro corsa alla successiva curva del Casato. Remorex era lì, pronto a salire sul tram del desiderio della vittoria. Per se stesso, per la Tartuca e per Andrea Coghe che aveva visto vincere il babbo Massimo nella Chiocciola, nel 1999, quando aveva dieci anni. E forse proprio quel giorno cominciò a sognare di vincere il Palio.

 

Domenica 21 Ottobre 2018-Corriere Fiorentino. https://corrierefiorentino.corriere.it/