Una campagna di ascolto ai gazebo. E poi una specie di Leopolda del centrodestra fiorentino per darsi uno slancio. Di fronte all’emorragia di tessere e ad una crisi d’identità di proporzioni inattese la Lega rilancia. « Andremo casa per casa, borgo per borgo, porta a porta insieme ai consiglieri di quartiere e ascolteremo i fiorentini a dispetto di una narrazione unica della politica cittadina: Firenze non è del Pd, non è del sindaco Nardella. E alle prossime amministrative dobbiamo arrivare col candidato almeno un anno prima » arringa il capogruppo dei salviniani in Palazzo Vecchio Federico Bussolin presentando la new entry nel partito, l’ex forzista del Q4 Davide Bisconti. Ma si fa presto a dire rilancio: una confusione di linea ben profonda si staglia sull’orizzonte finora debolissimo dell’opposizione fiorentina di centrodestra. E basta un solo esempio, la tramvia. Buona parte del consenso nardelliano è probabilmente legato all’opera che il sindaco porterà con sè nella storia di Firenze eppure la destra da anni si dimena, divisa e contraria, salvo una parentesi durante gli anni d’oro di Verdini. Proprio Bussolin nei mesi scorsi tentò la svolta: basta con la politica dei no a tutto, basta coi veti su aeroporto, Tav e anche tramvia ebbe a dire. Raccogliendo dissidi ( anti tunnel Tav restano il leghista Giovanni Galli e la collega Elisa Tozzi), ma pure consensi: è quel che da tempo predicava l’area moderata della Lega di Emanuele Cocollini, per dire. Eppure adesso è di nuovo tutto per aria: i Fratelli d’Italia, che peraltro sono già per loro conto alla ricerca di un candidato sindaco per il 2024, si sono appena avventurati con Alessandro Draghi e Jacopo Cellai in una raccolta firme per dire no alla tramvia in centro e sulla Tav non sono mai stati persuasi. Il paladino dei no tram Mario Razzanelli, oggi in Forza Italia, insiste per la micrometropolitana ed è impegnato nel ricorso contro la linea di Bagno a Ripoli. Che convention dunque? Per mettere in piazza rotte di collisione? E l’eterno dilemma del centrodestra fiorentino è ancora una volta servito.
Va detto che lo scenario nazionale è talmente in evoluzione da suggerire anche ipotesi diverse per il futuro: chi può ad esempio dire che tra 3 anni Fdi, Lega e Forza Italia abbiano un comune candidato? E se nascesse un nuovo polo al centro in grado di radunare gli ex berlusconiani? E la Lega che in un anno in Toscana ha dimezzato gli iscritti (- 276 anche in provincia di Firenze) continuerà ad avere spinta? Bussolin spera di sì. Progetta una convention a dicembre, come non se ne vedono dai tempi di Denis Verdini nel centrodestra fiorentino. «Ci sono tanti problemi da affrontare, come la sicurezza», Almeno su quello forse tutti uniti. Forse.
e.f.